Fascicolo sanitario elettronico, la Regione Lazio è la prima in classifica per completezza dei dati clinici disponibili on line

Il Fse rende disponibili in forma digitale i documenti clinici del cittadino

Fascicolo sanitario elettronico, la Regione Lazio è la prima in classifica per completezza dei dati clinici disponibili on line
di Fernando M. Magliaro
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giovedì 28 novembre 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 17:26

Il Lazio è la prima Regione italiana per completezza e servizi offerti dal fascicolo sanitario elettronico (Fse). A certificarlo è la Fondazione Gimbe. La Gimbe, presieduta da Nino Cartabellotta, «ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica» per migliorare il servizio sanitario pubblico. Secondo il rapporto Gimbe, il Lazio è al vertice (100%) per completezza di documenti e servizi. Al secondo posto il Piemonte (94%), poi via via le altre regioni fino al fanalino di coda della Puglia (63%).

Cos'è il Fascicolo sanitario elettronico


Il fascicolo sanitario elettronico è un sistema di raccolta dei dati attinenti la storia clinica di un paziente, rendendo disponibili le informazioni e i documenti prodotti dal Sistema Sanitario Nazionale da medici e operatori sanitari anche di strutture diverse (ASL, Aziende Ospedaliere, medici di famiglia e pediatri, ecc.) e da strutture sanitarie private.

Contiene ad esempio referti, lettere di dimissioni, verbali di pronto soccorso, prescrizioni e tutto il materiale che descrive i diversi eventi clinici occorsi durante tutta la vita di un paziente.

«Cambiare il volto del Servizio Sanitario Regionale è una sfida complessa. Tuttavia, quando una Fondazione autorevole ed indipendente come Gimbe certifica che il Lazio è la prima Regione italiana per completezza e servizi offerti dal Fascicolo Sanitario Elettronico, la soddisfazione è grande».

«Soddisfazione grande»

Esulta il presidente della Regione, Francesco Rocca, che aggiunge: «Siamo consapevoli che c'è ancora molto lavoro da fare, ma è chiaro a tutti che da un anno e mezzo abbiamo riportato al centro una visione che ha messo nuovamente il cittadino al primo posto. Il fascicolo sanitario elettronico è uno strumento molto importante: possiamo definirlo come una sorta di carta di identità sanitaria e il nostro lavoro è anche quello di fare in modo che i cittadini la percepiscano come tale, facendo sì che aumenti il consenso dei cittadini alla consultazione dei propri dati da parte del personale sanitario. Stiamo lavorando molto anche in questa direzione, usando modelli di comunicazione che vedono la collaborazione di tutti gli attori del servizio sanitario regionale. In qualsiasi parte del mondo ci si trovi, attraverso l'Fse si può risalire alla storia clinica del paziente, così da potergli garantire le cure più appropriate», ha spiegato il Presidente. «Inoltre, la digitalizzazione che il Fascicolo immette nel Servizio Sanitario Regionale consentirà di poter effettuare tanti servizi che si inseriscono nel programma di snellimento burocratico che stiamo portando avanti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci consente di finanziare questa ed altre misure per una sanità sempre più moderna e a misura di persona. Noi non perderemo tempo e neanche un centesimo per garantire ai cittadini laziali un Servizio Sanitario all'altezza della seconda Regione Italiana».

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