Luisa Ranieri non è mai stata una bambina ribelle. Al Corriere della Sera ricorda di essere stata «quasi dislessica per la timidezza, riservata, pudica, molto protetta dai miei che erano separati. Mai stata ribelle se non quando mi rapai a zero, contro il canone di bellezza dell’epoca, capelli lunghi, vaporosi. Io non mi acconciavo». E come tante attrici anche lei, anche ora si sente inadeguata: «È un sentimento che mi accompagna anche oggi. Penso di non essere all’altezza dei miei film». Lo sente anche nel suo nuovo personaggio, in Parthenope di Paolo Sorrentino dove interpreta Greta, che ha l’aplomb della diva napoletana.
I ruoli da "bonona"
Nel film sembra Sophia Loren, se la prende con Napoli, dimostra ancora una volta di essere brava e non solo bella.
L'amore con Zingaretti
Per lei gli anni che passano non sono un problema: «Allo specchio vedo in me piccoli cambiamenti: ci sono i sacrifici, la vita, le due figlie». Si descrive leale, impulsiva e ringrazia di aver fatto analisi: «Ho imparato ad amarmi. Ho cominciato verso i 20 anni, la mia timidezza doveva essere indagata. E mi è servita per approfondire la mente delle donne che interpretavo». La cosa che più la unisce al suo Luca Zingaretti? «Il sentire comune. La gelosia? Lui al lavoro è circondato da donne e non è un tema in discussione, anzi siamo ironici l’uno verso l’altro. Luca mi ha sempre sostenuta».