Auto in trappola nel fiume in piena In due multati

Auto in trappola nel fiume in piena In due multati
2 Minuti di Lettura
Domenica 7 Aprile 2019, 05:04
VIVARO
Due maniaghesi hanno rischiato di annegare nel Meduna in piena. Hanno attraversato il guado tra gli abitati di Vivaro e Rauscedo nonostante il cartello di divieto e pericolo. Forse contavano sulla loro potente macchina, invece si sono ritrovati in balìa della corrente. Sono stati messi in salvo grazie ai Vigili del fuoco del distaccamento di Maniago. È successo poco dopo la mezzanotte di ieri. I due si sono salvati uscendo dai finestrini: si sono issati afferrando con le mani il tettucio, poi si sono messi in salvo in una golena. Con il telefonino hanno dato l'allarme al 112 e di lì a poco sono arrivati i pompieri con due mezzi. La piena stava crescendo e nell'oscurità i due sono stati avvistati grazie al fatto che i fari dell'auto erano rimasti accesi. L'auto si spostava lentamente, mentre G.M., 38 anni, artigiano e A.G., 44, operaio, entrambi di Maniago, erano ormai in salvo. Sul posto è intervenuto anche un equipaggio del Norm di Spilimbergo. Per i due i guai saranno ben più seri della semplice sanzione pecuniaria legata al mancato rispetto dell'ordinanza di chiusura dell'arteria. I carabinieri hanno sottoposto il conducente al test dell'etilometro: era in stato di ebbrezza, gli è stata subito ritirata la patente e per tornare a casa ha dovuto chiamare i parenti. L'auto è stata recuperata ieri mattina con i costi completamente a carico del proprietario del mezzo, che ha subito peraltro gravi danni a causa dell'acqua che si è infiltrata ovunque.
«Interventi di questo tipo sono frequenti quando i guadi sui torrenti Cellina e Meduna sono compromessi dall'acqua - fanno sapere dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco -. Per questo le autorità territoriali hanno posto adeguata segnaletica e altri sistemi di dissuasione. In tali scenari di soccorso sono sempre la disattenzione e la superficialità delle persone a determinare condizioni di pericolo per se stessi e per i soccorritori chiamati ad aiutarli».
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA