San Valentino Jazz a Terni: una storia d’amore lunga 50 anni

Una comunità legata al Jazz: la genesi del festival e la sua crescita nel tempo

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con CONFARTIGIANATO IMPRESE TERNI

Nella città umbra dell’amore, in quanto vi nacque e divenne vescovo San Valentino, suo santo patrono e protettore degli innamorati, torna la rassegna “San Valentino Jazz”. Un programma ricco di eventi e concerti, per gli appassionati del genere, che si svolgeranno in diversi locali della città.

“Il festival San Valentino Jazz nasce per ricordare l’amore che Terni ha sempre avuto per la musica jazz”. Fabrizio Zampetti, l’organizzatore principale a Terni degli eventi musicali degli ultimi trent’anni, racconta la genesi di una delle sue creature predilette: il circuito di concerti nei locali della città durante la settimana di San Valentino, quest’anno dall’8 al 18 febbraio, e che dal 2018 è organizzato insieme a Confartigianato Imprese Terni.

 

La storia del festival

“Tutto nasce negli anni Settanta del secolo scorso – ricorda Zampetti – dai primi due grandi concerti di Umbria Jazz a Terni e a Villalago che ebbero un’eco mondiale e che lanciarono il festival. Di seguito venne l’esperienza del Blues Island, un locale alla fine di via Battisti che era un po’ tutto, bar, pub, scuola di musica jazz e soprattutto concerti. Un locale che era un punto di ritrovo di tutti gli appassionati del jazz, di Terni e del circondario, ma anche di fuori regione. Vennero a suonare grandi jazzisti dall’Italia e dal mondo. Alla fine degli anni Novanta tornò a Terni Umbria jazz, limitata però a concerti gospel durante il periodo pasquale. Subito dopo venne Terni in jazz, un festival solo ternano organizzato dai fratelli Vanni. Terminata quest’ultima esperienza, ci fu un buco di anni dove il jazz era praticamente scomparso da una città in cui era stato così vivo nell’immediato passato. Da qui l’esigenza di riprendere il percorso, di riannodare un filo che si era interrotto. Da questo nasce San Valentino Jazz, un festival che voleva e vuole simboleggiare l’amore di Terni per il jazz”.

La prima edizione è nel 2011, organizzata interamente da Zampetti, che sceglie per i concerti un locale unico: il Rendez Vous in piazza San Francesco.

“Perché – dice Zampetti – era ed è un locale in pieno centro che aveva un grande spazio interno e soprattutto un pianoforte. Il gestore di allora fu lungimirante perché fu uno dei primi a capire l’importanza di abbinare un locale alla musica. La copertina del primo festival era presa da un disegno di Peynet. Per questa prima edizione vennero tra gli altri il Mauro Bottini quintet e il pianista Giovanni Guidi, tutti artisti conosciuti a livello internazionale. Il pubblico rispose subito alla grande. I posti a pagamento erano riservati alla cena e andarono esauriti per tutti i concerti; ci fu anche una grande affluenza nella zona bar”.

 

L’espansione e la diversificazione degli eventi

Poi Zampetti ha un’idea per caratterizzare il suo “San Valentino Jazz”: “Offrire una finestra ai talenti locali; dare loro l’opportunità di suonare con i big della musica nazionale e internazionale. Scelgo come partner la Terni Jazz Orchestra di Marco Collazzoni e la Big Band Orchestra del Briccialdi. Un’idea che incontra subito il successo del pubblico”.

Nel 2015 c’è un nuovo salto di qualità: “Organizziamo un concerto con Fabio Concato insieme alla Big Band del Briccialdi. Ma per un evento del genere bisognava trovare uno spazio adeguato. Allora per l’occasione pensiamo di rimettere in vita il teatro A del Centro multimediale, 500 posti a sedere che andarono subito esauriti. Fu un grande successo. Nel corso degli anni il teatro A del Centro multimediale venne utilizzato anche per altri concerti: quello con Fabrizio Bosso; la Terni Jazz Orchestra di Marco Collazzoni fece un concerto col pianista Mike Melillo e col sassofonista Michael Rosen, tutti eventi sold out”.

Nel 2015 arriva anche “We love jazz”, nome che deriva dalla colonna sonora, Tutti quanti voglion fare il jazz, del film Gli Aristogatti: una mostra fotografica al Palasì di Sergio Coppi che raccontava attraverso le immagini questa lunga storia d’amore di Terni con il jazz.

“C’erano tantissime foto – ricorda Zampetti – che partivano dal concerto di Miles Davis in piazza Europa. La mostra fu molto visitata. Arrivarono a sorpresa la cantante Sarah Jane Morris e il suo chitarrista. Visitarono la mostra poi a un certo punto si misero in un angolo e iniziarono a cantare e suonare. Fu un tripudio”. La mostra fu utilizzata anche come strumento didattico: “Pierluca Neri e Alessandro Pambianco facevano la mattina corsi nelle scuole per insegnare ai ragazzi la storia e il linguaggio del jazz poi il pomeriggio facevano visitare la mostra al Palasì”.

La collaborazione con Confartigianato Imprese Terni

Dal 2018 affianca Zampetti nell’organizzazione del festival Confartigianato Imprese Terni. “Con Confartigianato – racconta Fabrizio Zampetti – avevo iniziato a collaborare dai tempi di Terni On. Loro propongono di distribuire gli eventi, sempre a febbraio durante la settimana di San Valentino, in diversi locali della città che si sono aggiunti al Rendez Vous, ovviamente tutti locali associati. Un’idea vincente che anno dopo anno, a parte la pausa imposta dal Covid, è andata crescendo come pubblico. Quest’anno ci saranno concerti dall’8 al 18 febbraio. Nei pomeriggi dell’8 e del 14 febbraio una street band suonerà per le vie della città. Street band che sarà composta da tutti musicisti della storica Terni Jazz Orchestra di Marco Collazzoni. Concerti gratuiti per le strade offerti alla città per ricordare un grande musicista, Marco Collazzoni, che ci ha lasciato troppo presto”.

Durante la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2024 è intervenuto anche il direttore artistico del festival, Alessandro Bravo: "Il menu che proponiamo ha due caratteristiche: da una parte quella di restaurare lo spirito del vecchio Circuito dei club, dove all’interno dei locali di Terni si esibivano anche docenti della Jazz university, con il fascino di ascoltare musicisti suonare a pochi metri dal tuo tavolo; dall’altra quella di far suonare insieme artisti di fama nazionale e internazionale accanto a veri talenti della realtà locale”.

Quello di Terni è il primo festival jazz italiano dell’anno e che apre dunque la stagione nazionale. “Terni – ha sottolineato il direttore artistico – è una città che si presta ad ospitare eventi musicali perché è una città estremamente fruibile, comoda, accessibile, sfavillante di addobbi e soprattutto ricca di teatri e di auditorium. La sua vicinanza con Roma funge poi da richiamo di appassionati che si vanno ad aggiungere ai tradizionali amanti del jazz che vivono a Terni”.

“Ogni anno il festival San Valentino jazz ha un filo conduttore, una caratterizzazione - continua Bravo - Il filo conduttore di quest’anno è la voce. La voce c’è sempre, è la regina dei concerti, intorno alla voce ruotano poi i diversi strumenti. Questo sarà soprattutto l’anno del basso e contrabbasso”.

“L’altra caratterizzazione del festival – spiega Bravo – è quella di mettere insieme nei concerti ospiti di livello nazionale o internazionale a musicisti o gruppi locali che si stanno facendo valere. Su tutto, c’è l’amore per il jazz, classico o contemporaneo”.

Lo stesso Alessandro Bravo, docente di pianoforte jazz al Morlacchi e direttore artistico da tre anni del festival, suonerà all’interno della rassegna in diversi concerti, tra cui quello d’apertura, l’8 febbraio, al Bogart di via Fratini.

Nel concerto d’esordio, Bravo suonerà insieme a Ferruccio Spinetti, uno dei migliori contrabbassisti d’Italia e d’Europa, nonché contrabbassista degli Avion travel. La serata prevede un repertorio di jazz contemporaneo ma anche musica pop nonché musica da film.

Domenica 11 febbraio, al Bloom, ci sarà un bravissimo bassista ternano, Alessandro Bossi, che presenterà tutte musiche composte da lui.

Il 13 e il 14 febbraio verranno a Terni, concerti al Rendez vous, due star internazionali, due cantanti: Durga, una cantante afroamericana che da qualche anno vive a Roma e che è stata una delle tre coriste dell’ultimo tour del gruppo iniziale dei Pink Floyd; nel repertorio della serata soprattutto musica jazz degli anni Sessanta. Il 14 febbraio si esibirà Sivan Arbel, giovanissima cantante di New York che sarà accompagnata al piano da Alessandro Bravo. “Sivan Arbel – spiega il direttore artistico – è considerata una delle giovani più promettenti nel campo del jazz. Voglio sottolineare che è il suo primo festival in Italia. Ospite della serata sarà Stefano “Cocco” Cantini, uno dei maggiori esperti mondiali del sax tenore”.

Questi sono solo alcuni dei protagonisti dei concerti, ma ogni appuntamento vedrà la presenza di artisti di livello internazionale o di assolute eccellenze locali.

Per Alessandro Bravo, gli eventi musicali sono uno dei modi possibili per rivitalizzare la città attirando flussi di visitatori dall’esterno. “Girando l’Italia e l’Europa – conclude il musicista – vedo che un locale che offre musica con continuità alla fine viene ripagato. A Terni c’è un pubblico di appassionati del jazz che si è formato nel corso di decenni. Poi c’è Perugia, che è una delle capitali mondiali del jazz, vicina. Siamo vicinissimi a Roma che ha un pubblico molto vasto di appassionati”.

Il preludio della rassegna San Valentino Jazz sarà un concerto viaggiante per le vie della città: street band. Note jazz risuoneranno per le strade del centro storico; si parte giovedì 8 febbraio alle 17, 30 da piazza San Francesco; un percorso musicale di circa due ore per le vie del centro per poi tornare al punto di partenza. Stesso percorso e stesso orario il giorno del patrono, il 14 febbraio. Due concerti jazz itineranti.

Protagonista di questi due concerti itineranti sarà la “Terni jazz orchestra” che per l’occasione sarà composta da dodici elementi. “Sarà una sorta di annuncio del festival jazz alla città, – spiega Marta Polimadei che all’interno della band suona il sax contralto – faremo un repertorio molto vario, musica jazz, funky, swing ma anche vecchie canzoni italiane come Ragazze in bicicletta o Baciami piccina. Tutta musica divertente per annunciare alle persone che è in corso un festival jazz. Suoneremo camminando ed eseguiremo brani da fermo. A differenza di altre band non facciamo coreografie”.

La “Terni jazz orchestra” nasce una ventina di anni fa da un’idea di Marco Collazzoni, grande musicista e artista ternano prematuramente scomparso. Nasce come orchestra residente all’interno del festival Terni in jazz per poi proseguire in modo autonomo dopo la chiusura di questa esperienza trasformandosi in associazione.

L’orchestra ha una composizione variabile, da un massimo di venti elementi fino a un minimo di nove, e ha al suo attivo la partecipazione a diversi festival, rassegne fino ai piccoli eventi nonché la registrazione di dischi. “Suoniamo per passione, per il piacere di farlo, – dice Marta Polimadei – abbiamo preso tanta energia da Marco Collazzoni e noi questa energia cerchiamo di trasmetterla al pubblico”.

Primo appuntamento con la street band giovedì 8 febbraio pomeriggio, con partenza alle 17,30 da piazza San Francesco.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.confartigianatoterni.it/