Formazione universitaria: l'internazionalizzazione come vocazione

L'impegno dell'Università degli Studi Roma Tre per migliorare la qualità dei processi di insegnamento e apprendimento sviluppando conoscenza critica su problemi di rilievo globale

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE

La più giovane delle Università pubbliche di Roma, Roma Tre, ha un piccolo grande record: è la prima università italiana per numero di accordi internazionali, con ben 1211 intese che includono accordi quadro, Erasmus (sono oltre 700 gli studenti stranieri che vengono a Roma Tre), progetti europei e doppio titolo.

“L’internazionalizzazione non è uno scopo in sé - spiega il Rettore di Roma Tre, Massimiliano Fiorucci - ma un mezzo idoneo per conseguire gli obiettivi coerenti con la vocazione di un’università pubblica: e cioè migliorare la qualità dei processi di insegnamento e apprendimento, anche attraverso classi più diversificate per background di provenienza; sviluppare conoscenza critica su problemi di rilievo non soltanto locale, ma potenzialmente globale; aumentare l’attrattività dell’Ateneo come polo di formazione e ricerca avanzate; produrre un impatto sociale su scala non meramente territoriale ma sovranazionale”.

Obiettivo inclusione 

Internazionalizzazione vuol dire anche inclusione. E protezione contro le discriminazioni. Sono 41 gli atenei italiani che assicurano 250 borse di studio per una settantina di profughi africani. Non solo. A Roma Tre da due anni studia un gruppo di studentesse afghane che non avrebbero potuto seguire il loro corso di studi nel loro Paese di origine.

L’Università Roma Tre si distingue nel panorama accademico italiano per il suo impegno verso l'educazione globale e l'integrazione culturale, offrendo un'ampia gamma di corsi interamente in lingua inglese. Tra questi, spiccano tre Lauree Triennali in Biomedical Engineering, International Studies e Sustainable Coastal and Ocean Engineering, che rappresentano solo la punta dell'iceberg dell'offerta formativa internazionale dell'ateneo. In aggiunta, Roma Tre propone otto Curricula di Laurea interamente in inglese, mentre tutti gli altri corsi di laurea offrono singole unità didattiche e classi in inglese e altre lingue straniere, testimoniando l'impegno dell'università nell'offrire un'istruzione accessibile e inclusiva.

Intelligenza artificiale

Sul fronte della didattica Roma Tre è tra le università pionieristiche nell'adozione di tecnologie all'avanguardia: è iniziata, tra l'altro, la sperimentazione di sistemi di intelligenza artificiale (IA) per la traduzione simultanea delle lezioni curriculari in più lingue, promettendo di abbattere le barriere linguistiche e di rendere l'istruzione superiore più accessibile e inclusiva per studenti provenienti da tutto il mondo.

Ma anche sul fronte scientifico Roma Tre punta molto sull’internazionalizzazione: è stata recentemente protagonista di alcune importanti scoperte sul piano scientifico, come quella sui nanoserbatoi a idruri metallici per lo stoccaggio efficiente dell'idrogeno: un tema che rappresenta "un crocevia cruciale per settori importanti della tecnologia e della società dei prossimi decenni, quali ad esempio l’automotive e la sensoristica intelligente", come recentemente sottolineato da Francesco Offi, fisico del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre. In questo caso, Roma Tre si era associata a un gruppo di ricerca internazionale composto, per l’Italia, dal Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom), e a cui hanno collaborato l’University College di Londra, l’Università di Bristol (Regno Unito), l’University of Technology di Delft (Olanda) e l’Università di Zurigo (Svizzera).

Fondi PNRR

Alle sfide chiave in ambito energetico per il futuro di tutti si unisce anche la recente acquisizione, da parte del Laboratorio LIME grazie ai fondi PNRR, di un nuovo potente microscopio a fascio ionico per un valore di quasi 1,5 milioni di euro. Grazie al nuovo microscopio, potranno essere portate avanti ricerche innovative per le batterie del futuro e per la realizzazione di materiali in grado di auto-eliminare batteri e virus dalle superfici.

E poi c’è una crescente attenzione alla geopolitica. Uno sguardo privilegiato al bacino mediterraneo e all’Africa. A inizio febbraio Roma Tre ha dato vita a due accordi a Rabat, con l'Università Mohammed V e il Consiglio delle Comunità Marocchine all'Estero (CCME), alla presenza non solo dei vertici di questi enti, ma anche dell'Ambasciatore Italiano in Marocco. "Gli accordi di Rabat - commenta il Direttore Generale, Alberto Attanasio - rappresentano senza dubbio un momento significativo per la nostra attività di ricerca e collaborazione con l'estero. Attività che vanno ben oltre il continente europeo".