Anarchia e degrado alla spiaggia del Mort, tende, campeggi abusivi e cumuli di rifiuti

ERACLEA I rifiuti lasciati dai campeggiatori al Mort
di Giuseppe Babbo
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Venerdì 9 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 09:08

ERACLEA - «Totale anarchia alla spiaggia del Mort». I tempi in cui questo litorale veniva definito come uno dei più hot d’Italia sembrano passati. O, più semplicemente, scambisti e guardoni sembrano diventati il minore dei problemi. Altro che orge e avventure sessuali: la laguna del Mort è sempre più invasa da rifiuti e turisti cafoni. La segnalazione arriva da un gruppo di naturisti, persone che frequentano questa spiaggia incontaminata per la tintarella integrale e per avere un contatto diretto con la natura. Di fatto sono le stesse persone che cercano di tenere pulita questa spiaggia, raccogliendo i propri rifiuti e quelli degli altri. Ma con l’aumento delle presenze ogni tentativo di ripulire l’area sta diventando sempre più difficile.
Ieri mattina poi sono stati sorpresi dei turisti stranieri arrivati sulla spiaggia direttamente con l’auto, attraversando terreni privati, parcheggiata a pochi metri dal mare. Altri ancora hanno piantato una tenda da campeggio, bivaccando notte e giorno. Quasi come un camping affacciato sul mare. E invece si tratta di un lembo di costa protetto da specifiche normative europee. «Il problema – dicono i naturisti – è che se non ci sono controlli in questa spiaggia regna l’anarchia. I rifiuti si accumulano ovunque, ci sono persone che rispettano la natura e cercano di raccoglierli, ma è evidente a tutti che non basta».

Un altro problema segnalato è quello legato alle capanne abusive costruite sia a ridosso della pineta che lungo i gradoni in cemento. «Se un tempo venivano usate per incontri sessuali – dicono i naturisti –, ora sono usate soprattutto per feste alcoliche. Ecco, il problema delle avventure a sfondo sessuale quest’anno sembra meno accentuato, ci sono però tanti altri eccessi che rischiano di compromettere definitivamente questo litorale».
Ed è per questo che è stata rilanciata la necessità di regolamentare questa spiaggia, magari riproponendo il progetto avviato dieci anni fa con un tratto di costa gestito proprio dai naturisti. «Con una maggiore vigilanza – riferiscono i frequentatori – si eviterebbero certe situazioni e poi va predisposta una raccolta rifiuti più frequente e non solo sporadica». Sul fronte dei controlli e della raccolta rifiuti il sindaco Nadia Zanchin ha chiesto la collaborazione del Comune di Jesolo: «Questi rifiuti tecnicamente sono prodotti nella spiaggia di Jesolo – dice – E’ una questione che va affrontata assieme, auspico una collaborazione tra i due enti».
 

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