L'avvocato Cappellini lascia 12 milioni di euro di eredità tra associazioni culturali, chiese e i suoi ex dipendenti

L'avvocato Vincenzo Cappellini di Rovigo
di Redazione web
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 10:04

ROVIGO - L'avvocato Vincenzo Cappellini di Rovigo è morto il 15 settembre del 2021. Oltre che legale è stato impreditore edile e primo presidente del Censer di Rovigo, l'area fieristica alle porte della città. Era single e non aveva figli. All'apertura del testamento si è scoperto che nel corso della sua vita aveva accumulato un patrimonio tra beni mobili e immobili di 12 milioni di euro. Ma l'avvocato Cappellini è sempre stato un uomo generoso e di grande cultura. Così ha deciso di devolvere 4 milioni di euro all'Accademia dei Concordi, il centro culturale della città sede della biblioteca, e 3 quote da circa 120mila euro all'Associazione culturale Minelliana (casa editrice che si occupa di divulgazione della storia, dell’arte e delle tradizioni del Polesine) e alle chiese di Buso e Sarzano. E siccome la sua generosità non ha fine ha lasciato 110 mila euro anche alle sue 3 ex dipendenti e ad un parente di un quarto ex dipendente. Tutto il resto del patrimonio (tra cui una villa sui Colli Euganei) andrà al fratello e ai nipoti.

I CONCORDI

«L'avvocato Vincenzo Cappellini è stata una figura davvero grande e quello che ha fatto lo ha fatto per la città. Attraverso l'Accademia dei Concordi e altre istituzioni ma sempre per la città».

Il presidente dell'Accademia dei Concordi Giovanni Boniolo ha a cuore che la figura dell'avvocato Cappellini compreso il suo ultimo gesto sia associato all'amore che provava per la sua Rovigo.


IMPEGNO POLIEDRICO

Come ricorda Boniolo, Cappellini era socio di lungo corso dell'Accademia. È stato il primo presidente del Censer, nel 1992. «Cappellini ha sempre amato l'Accademia. Come tutti i lasciti, lo abbiamo accettato con beneficio di inventario». L'esecutore testamentario dell'eredità di Cappellini è il fratello Antonio, anch'egli avvocato. Ma, come puntualizza Boniolo, attualmente «ci sono notai e avvocati che ci stanno lavorando». Nel frattempo, comunque, l'Accademia ha espletato i passaggi necessari per l'accettazione del lascito che «dev'essere accettato dal direttivo e dall'assemblea dei soci». Accettazione che è avvenuta e come ribadisce il presidente: «È un uomo che ha fatto del bene all'intera città, non solo all'Accademia».

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