PADOVA - Era un teen-ager quando un terribile incidente con lo scooter lo costrinse a sei mesi di ricovero nella Pediatria di Padova dove affrontò, uno dopo l'altro, quattordici interventi chirurgici per ricostruire il suo braccio sinistro. Sedici anni dopo Daniele Matterazzo ha deciso di mettersi in cammino, percorrere a piedi la via Francigena, partendo dal Nord Italia per arrivare a Roma con un unico obiettivo: raccogliere fondi per i bambini della Pediatria di Padova, come lo era lui, testimoniando che le difficoltà possono essere affrontate e si può tornare a credere in se stessi, ad amarsi, a vivere con coraggio ed entusiasmo.
LA SFIDA
La sua storia e la sua sfida Daniele le ha affidate al circuito La rete del dono, per far conoscere il suo calvario, per trovare sostenitori disposti a fare donazioni ma soprattutto disposti a sposare la buona causa. Che a lui è valsa l'esistenza. «Nel 2005, quando avevo solo 15 anni, ho avuto un gravissimo incidente stradale - racconta Daniele oggi 31enne, studente alla facoltà di Scienze biologiche dell'Università Politecnica delle Marche - e da lì la mia vita non è più stata la stessa. Reagire non è stato facile, ho passato diverso tempo trasportando pesi enormi dentro di me. L'anno scorso, dopo aver casualmente visto il film Il cammino verso Santiago la chiamata è stata più sentita che mai! Quella notte non ho dormito, sentivo che era arrivato il momento di mettermi in cammino. In un mese ho riorganizzato la mia vita, e sono partito». Il Covid-19 aveva allentato la sua morsa e dopo sei mesi di pandemia difficili da dimenticare, il giovane si è messo - per la prima volta - alla prova: agosto 2020, sole a candela, 780 chilometri a piedi in soli 24 giorni.
«UN FUOCO DENTRO»
«Ho percorso tutta la via del cammino raggiungendo Santiago.