Giornalaio no vax ucciso dal Covid la notte di Capodanno: Roberto muore a 69 anni

Lutto a Bovolenta per Roberto Tasca

Roberto Tasca
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Domenica 2 Gennaio 2022, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 10:17

BOVOLENTA - Un grave lutto ha colpito la comunità di Bovolenta. La notte di Capodanno si è spento all'ospedale di Schiavonia Roberto Tasca, 69 anni, storico giornalaio del paese. È la vittima 1.947 della pandemia nel padovano. Con la moglie formava una coppia molto affiatata. Insieme sono stati il punto di riferimento di centinaia di residenti. A tradirlo è stato il Covid-19. Secondo quanto emerso, circa un mese fa la vittima aveva manifestato alcuni sintomi leggeri. Sembrava una banale influenza, ma di fatto il sessantanovenne aveva contratto il Coronavirus. Non aveva ancora deciso di vaccinarsi. Venti giorni fa il suo stato di salute è crollato ed è stato necessario il ricovero in ospedale. I medici che fin da subito l'hanno preso in cura hanno fatto di tutto per salvarlo, ma l'altra notte si sono dovuti arrendere. La moglie, anch'essa risultata positiva al Covid-19, dopo essere stata ricoverata, ora si trova a casa in condizioni stazionarie, costantemente aiutata dalla bombola dell'ossigeno.
La notizia della morte di Roberto Tasca la cui edicola di piazza Accademia è chiusa da una ventina di giorni, ha lasciato tutti senza parole. Il sindaco Anna Pittarello ha commentato: «Ci lascia un'istituzione del paese. Era forse tra i più competenti in fatto di conoscenze di Bovolenta. Ha regalato negli anni un sorriso a tutti. Quando la mattina mi vedeva scambiavamo sempre qualche battuta. Era divertente, una gran bella persona». Nel tempo libero la passione del sessantanovenne era la musica, nello specifico la pianola. «Animava come volontario - ha concluso Pittarello - tutte le feste paesane e la sua figura era richiesta anche nei locali per suonare per gli ospiti della serata. Siamo tutti addolorati per questo drammatico epilogo. A nome della mia amministrazione comunale ci stringiamo alla moglie e ai parenti più stretti dell'edicolante in un momento così delicato».

LA SITUAZIONE
Dal punto di vista generale la notizia buona è che il decreto Draghi stabilendo che chi è vaccinato ma è rimasto a contatto con un positivo non deve fare la quarantena, ha liberato dal 31 dicembre almeno 60mila padovani. L'Ulss 6 infatti stima che per ogni positivo ci siano almeno 4 contatti che si devono mettere in quarantena. Se consideriamo il rovescio della medaglia però ci ritroviamo con 19.826 attualmente positivi. È il numero più alto da dicembre 2020. Proprio il 22 dicembre infatti si toccarono i 19.992 positivi. Questo dimostra che la potenza di questa quarta ondata è del tutto simile alla prima. La differenza la fanno le persone che hanno creduto nelle istituzioni e nella scienza come ha detto il presidente Mattarella nel messaggio di fine anno, riferendosi agli italiani che si sono vaccinati.
A sostegno di questo ragionamento viene un altro dato, del tutto significativo. Ieri, 1 gennaio, i ricoverati erano 259. Un numero che porta già in tensione gli ospedali. Ma lo scorso anno in questo periodo sfioravano i 900. Fra loro 90 persone erano in terapia intensiva, ora sono 49, in maggior parte non vaccinati. Con una situazione come quella che vediamo nei comuni con appena tre municipi sotto la soglia di rischio e tutti gli altri che presentano cifre anche dieci volte superiori, la diga dei vaccini si è rivelata indispensabile.
 

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