I cinque erano arrivati in provincia sabato 14 ottobre. Avevano effettuato dei sopralluoghi spingendosi fino ad Aprilia e poi a Terracina e poi erano entrati in azione intorno alle 16,20 della domenica. Alle 16,50 circa l'avvocato Palumbo aveva raggiunto la palazzina di via Palermo avvisato dall'allarme via sms e si era imbattuto nel palo, Giuseppe Rizzo, che gli aveva intimato di allontanarsi subito. Dall'appartamento al primo piano erano quindi usciti Salvatore Quindici e poi Bardi, ma a quel punto l'avvocato aveva cominciato a sparare e Bardi era rimasto ucciso mentre si apprestava a scendere da una scala esterna che i ladri avevano appoggiato al muro. I quattro complici erano quindi scappati e si erano poi divisi per fare ritorno a Napoli. Gli investigatori li hanno arrestati questa mattina nelle loro rispettive abitazioni.
Le indagini hanno consentito di accertare che, dopo il colpo a Latina e la morte del complice, la banda non si era fermata. Salvatore Quindici ha partecipato a trasferte per furti avvenuti tra novembre e dicembre nelle Marche, in Umbria, nel Lazio e in Abruzzo. A quest'ultimo raid ha partecipato anche Giuseppe Rizzo, fermato dalla Mobile de L'Aquila che all'interno di uno dei vani dell'auto aveva trovato arnesi da scasso e un chilo e mezzo d'oro insieme ad altri gioielli sottratti durante un furto a San Benedetto del Tronto.
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