Capri, nell'incidente del minibus l'autista è morto d'infarto: la sua Rosaria aspetta un figlio

Capri, nell'incidente del minibus l'autista è morto d'infarto: la sua Rosaria aspetta un figlio
di Valentino Di Giacomo
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Venerdì 23 Luglio 2021, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 18:32

Inviato a Capri 

Tutte le mattine prendeva l'aliscafo per arrivare a Capri e cominciare la sua giornata di lavoro, poi al pomeriggio rientrava a Napoli, al centro storico dove abitava. Emanuele Melillo, l'autista dell'Atc deceduto ieri, aveva solo 33 anni. Lascia una compagna, Rosaria, in dolce attesa. Meno di un mese fa - era lo scorso 29 giugno - aveva pubblicato su Facebook il test di gravidanza della sua compagna, «Aumentano i Melillo», aveva scritto per annunciare l'arrivo di un bimbo che non potrà vedere crescere. 

Si era già sposato Emanuele e aveva già un bimbo, poi si era innamorato di Rosaria ed era pronto a mettere su famiglia con la sua nuova compagna. Chi ha conosciuto «Menueloccio», come lo chiamavano anche a Capri i negozianti di Marina Grande, racconta di un ragazzo solare, determinato, sempre pronto alla battuta.

Una vita di sacrifici: sempre avanti e indietro sull'aliscafo da Napoli a Capri. Ieri mattina Melillo non ha però avuto il tempo di fermarsi - come faceva quando poteva - al bar del porto per sorseggiare con gli amici un caffè. D'estate il lavoro è più gravoso ed Emanuele, giunto sull'isola, era subito andato a prendere il suo autobus per iniziare una giornata lavorativa ancor più complessa anche a causa del guasto che ha causato il fermo della funicolare limitando i trasporti pubblici. Su Facebook raccontava i suoi momenti familiari, come quando aiutava la mamma in cucina o le vacanze con la sua Rosaria. Gli volevano tutti bene a quel ragazzone con la barba, qualche tatuaggio e la passione per la sua squadra del cuore, il Napoli. Orgoglioso sfoggiava una sua foto con il capocannoniere azzurro Dries Ciro Mertens. 

 

Da autista esperto, Emanuele era ausiliario della Croce Rossa Italiana ed era iscritto nel ruolo dei sottufficiali dal 2011. I suoi compagni di lavoro lo descrivono come un ragazzo «molto solare, scherzoso, un giocherellone». All'Atc - l'azienda di trasporti caprese - Emanuele aveva un contratto a tempo determinato, tipo stagionale - riferisce all'Ansa Franco Chierchia, delegato Usb in Atc - «ma essendoci una carenza di organico riusciva a lavorare quasi tutto l'anno anche perché in inverno quando la funicolare è chiusa per manutenzione noi con i bus forniamo il servizio sostitutivo. Quindi era un lavoratore esperto che conosceva le strade dell'isola». Per questo sono tutti sicuri che Emanuele non abbia potuto commettere alcun errore ieri mattina, tutti ritengono che la causa più probabile possa essere un malore improvviso mentre era alla guida del mezzo. «È stato un volontario del corpo militare volontario di Croce Rossa, una persona speciale - ha spiegato il capitano Raffaele De Rosa, comandante del Naapro di Napoli, del Corpo militare della Croce Rossa Italiana - sempre pronta ad aiutare gli altri. Alla famiglia di Emanuele vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza». 

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Anche Mariano Lembo, simbolo di Capri, conosceva Melillo. «Anche se non era dell'isola - racconta Lembo - Emanuele lo conoscevano tutti qui. Era un ragazzo che con il suo comportamento sempre educato e rispettoso di tutti si faceva benvolere». I più straziati sono i commercianti di Marina Grande, su tutti l'edicolante di fronte al porto. «Era qualche giorno che non si fermava qui al bar con noi - racconta il giornalaio - mentre d'inverno c'era più tempo per scherzare e giocare. Ultimamente ci aveva raccontato dell'arrivo di suo figlio, era entusiasta per questo». 

Suscita ora sgomento un post che Emanuele Melillo aveva scritto sul suo diario di Facebook solo un anno fa, probabilmente uno dei tanti messaggi scritti per scherzo. «Come disse quel grande illuminato di sociologia... Pulisciti i denti con lo champagne, così non ti trovano in disordine quando ti fanno l'autopsia». E, ora, è proprio quello il destino di Emanuele per accertare se il giovane possa aver accusato un malore prima di finire fuori strada e precipitare con il suo autobus in un burrone. Ieri, quando hanno portato via la bara con la sua salma dal lido Le ondine - verso le 17- si è levato qualche timido applauso. Intorno qualche turista curioso che si affacciava per vedere il minibus rovesciato mentre, sulle spiagge, gli altri si godevano il sole di fine luglio e le vacanze. Quelle che molto spesso proprio Emanuele doveva rimandare per portare avanti la sua famiglia e assicurare un futuro a quel figlio che non potrà veder mettere al mondo. 

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