«Questa festa ci accompagni in un percorso di luce in questo cammino da cui dobbiamo uscire con fede e speranza». Così il vescovo don Mimmo Battaglia ha salutato i fedeli nel corso della celebrazione per la Festa dei popoli in cattedrale in occasione del tradizionale appuntamento eucaristico dell'Epifania. Battaglia ha invitato tutti a «seguire l'esempio dei re magi che hanno avuto il coraggio di cambiare strada» e non «il cinismo di Erode». Una Festa dei popoli diversa, anche quest'anno, quella celebrata in cattedrale dall'arcivescovo. Niente canti, danze e vestiti colorati indossati dalle etnie di tutto il mondo per la consueta celebrazione con i rappresentanti di tutti i Paesi. A causa dell'emergenza sanitaria la messa per l'Epifania concelebrata da Battaglia è stata all'insegna della speranza. Nell'occasione sono intervenuti gli esponenti delle diverse comunità etniche cattoliche di Napoli (africana-anglofona; africana-francofona; cinese; cingalese del Gesù Nuovo; etiope-eritrea; filippina; latino-americana; polacca; Sri Lanka dei vergini; tamil). All'organo il maestro monsignor Vincenzo De Gregorio, accompagnato dal coro della comunità filippina. Mentre le letture e la preghiera dei fedeli sono state a cura di ciascun rappresentante delle varie comunità. Al termine della celebrazione, per evitare assembramenti, oltre che all'offertorio non si è proceduto nemmeno, come da tradizione, al dono dei giocattoli (da parte del Movimento cristiano lavoratori) per i figli degli immigrati: Battaglia li consegnerà infatti ai cappellani che provvederanno altrove a farli avere ai bambini della propria comunità e alle varie associazioni che operano sul territorio, tra cui Assogioca. «L'Epifania è la festa di tutti i popoli, ma soprattutto è la festa dei bambini - dichiara Gianfranco Wurzburger, presidente della onlus - Come ogni anno, dopo la santa messa presieduta da don Tonino Palmese nella chiesa dell'Arciconfraternita dei Pellegrini, abbiamo consegnato ai bambini di Montesanto con il primicerio dell'Arciconfraternita Vincenzo Galgano già procuratore generale, una calza piena di dolciumi. Questi ragazzini che frequentano il centro didattico Pignatelli della stessa arciconfraternita, durante l'anno sono seguiti dai nostri volontari in molteplici attività educative e laboratoriali. Un luogo divenuto oggi un vero punto di riferimento per il quartiere».
Anche a Napoli, come in altre città italiane, si è celebrata la tradizionale ricorrenza che rappresenta momenti d'incontro, preghiera e festa con gli stranieri che vivono sul territorio.