Il Padova tiene in squadra il bomber stupratore

L’attaccante condannato a 3 anni e quattro mesi per violenze su una 14enne. La società: «Resta in campo». E le tifose: «Non sosteniamo e non demonizziamo»

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di Raffaella Troili
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domenica 13 ottobre 2024, 06:00

Il tifo, la fede calcistica, più forti di ogni dubbio, anche di una condanna per violenza sessuale. Il bomber del Padova - club di Lega Pro - Michael Liguori, 25 anni, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi dal Tribunale di Teramo per violenza sessuale, ieri era in campo, i tifosi dalla sua parte. Nonostante la sentenza per fatti avvenuti ad Alba Adriatica nel 2018, vittime due ragazze di 14 e 15 anni. Allora Liguori, 19enne, assieme ad Andrea Perozzi, coetaneo – calciatore anche lui, condannato con la stessa pena – avrebbero abusato delle due minorenni. Era il 5 luglio, Liguori appena uscito dalle giovanili del Pescara e in procinto di entrare nel Notaresco, s’incontrò con le giovani alla stazione di Alba Adriatica (Teramo), paese di cui è originario. Al termine della serata, i due le costrinsero ad avere rapporti sessuali. Le vittime presentarono denuncia. Un appuntamento romantico, organizzato da Perozzi che il giorno prima aveva conosciuto all’Acquapark di Tortoreto la 15enne, a cui si era unita la 14enne: è lei che ha accusato Liguori. «Quando la mia assistita ha ricevuto la notizia è scoppiata in un pianto liberatorio - così l’avvocato Franco Patella - sono stati anni difficili per lei, ma è stata capace di riprendersi la sua vita». Sul fatto che il calciatore continui a giocare: «Cosa subdola, atteggiamento, diciamo, maschilista». E l’avvocato Simona Fiorenza, che assiste l’altra vittima: «Voglio ricordare a tutte che una donna fino all’ultimo minuto ha il diritto di dire di no».

La condanna non ha impedito a Liguori d’essere convocato per la partita contro il Giana Erminio, pur sedendo inizialmente in panchina. In nome di un garantismo, di cui non è la prima volta si ammanta il mondo dello sport (anche se a Bari e Reggio le tifoserie si erano ribellate all’ipotesi di far giocare un condannato), la società biancoscudata ha fatto sapere che «non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio». Dalla parte del calciatore si è schierato il gruppo Facebook “Noi siamo i padovani” composto da quasi 900 iscritti che ha pubblicato un post inequivocabile: «Noi di questa pagina esprimiamo piena totale solidarietà al nostro beniamino Michael Liguori alla luce della sentenza che lo ha condannato. Conoscendo prima l’uomo, poi il giocatore, siamo convinti che sarà in grado di dimostrare la sua innocenza. Nel frattempo saremo senza indugio alcuno al suo fianco e grideremo forza Michael!». Scalpore ha destato il silenzio delle tifose del Padova. Il club femminile Tacco 12, che fa parte del gruppo “Appartenenza biancoscudata” ha scelto di prendere tempo: «È ancora prematuro poter esprimere qualsiasi giudizio». Va ricordato che nel calcio italiano non esiste una norma che punisca a livello sportivo un reato come la violenza sessuale.

L’UDIENZA

Liguori ha sempre sostenuto che è stato un rapporto consenziente. «Lei voleva in tutti i modi farlo con me, non mi sono dato una spiegazione del perché sono stato denunciato». Secondo Silvia Scamurra, pubblica accusa, le minori non erano consenzienti e per la 14enne quello con Liguori sarebbe stato il primo rapporto. L’avvocato difensore dei due giovani, Mauro Gionno, aveva chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste», sostenendo che non ci fosse stata violenza. Ha annunciato che ricorrerà in appello non appena lette le motivazioni della sentenza. L’attaccante dunque proseguirà regolarmente il campionato, dove il Padova è primo in classifica nel girone A e dove per ora – con 4 gol e 3 assist – è stato protagonista assoluto. Ieri a Gorgonzola, a fine partita, Liguori era sotto la curva assieme ai compagni. Presente anche Sara Amidei che oltre ad essere grande tifosa del Padova e rappresentante del club “Tacco 12”, gioca a calcio nella Virtus Padova. Laureata in Giurisprudenza ha dichiarato: «Michael rimane un giocatore del Padova, fino a che la giustizia non avrà fatto il suo corso come tifosa non esprimo alcun giudizio, parere che anche a iter giudiziario terminato sarebbe irrilevante. Oggi ho visto un appoggio da alcuni incondizionato al giocatore. Come club femminile non sosteniamo e non demonizziamo. Quel che auspico è che la solidarietà totale non derivi solo quando si ha a che fare con reati diversi e peggiori, perché poi si è tutti bravi e composti a rispettare il minuto di silenzio». Il mister Matteo Andreoletti ha commentato: «Non ho trovato il solito Michael, episodi molto spiacevoli, comprensibile il suo stato d’animo».

 
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