Donne massacrate, Sara Manfuso: «È una strage». Di Maio: «Pene più severe»

Sara Manfuso
di Marco Castoro
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Venerdì 8 Marzo 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 09:05
Dando un'occhiata alle cifre, si resta di sconcertati: in Italia sono quasi 12 milioni le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale. Troppio pure i casi che non vengono denunciati, spesso perché le vittime dipendono economicamente dall'autore della violenza (soprattutto se consumata in famiglia) oppure hanno paura in quanto l'imputato rimane in libertà per anni prima di una sentenza della Giustizia. «Sorprende che mentre gli omicidi sono calati di circa il 50% negli ultimi anni sottolinea Sara Manfuso, presidente dell'associazione #IoCosì - la percentuale dei femminicidi resti immutata e che questi siano prevalentemente consumati entro le mura domestiche per mano del partner».

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«Nonostante i passi compiuti a tutela dei diritti e nella lotta alle discriminazioni - prosegue Manfuso - è estremamente radicata la cultura che vede la donna complemento dell'uomo, suo accessorio. Ciò può indurre alle forme più estreme di violenza, sino al femminicidio. Pertanto, oltre a pene adeguate occorre un'attività di prevenzione culturale tra le nuove generazioni affinché ci sia un reale cambio di passo».
Non a caso, proprio ieri, il vicepremier Luigi Di Maio ha scritto: «Chi si macchia di un gesto tale non è un uomo: è un mostro. E non è umanamente accettabile che sconti solo una pena di qualche anno».
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