Ha infatti sviluppato una tecnica che in laboratorio riproduce i processi casuali dell'evoluzione per mutare il Dna e generare proteine sempre nuove, non esistenti in natura, che possono essere utili nello sviluppo di farmaci, così come nella produzione di biocarburanti e nella chimica verde. «Tutto ciò che di più bello, complesso e funzionale esiste sul nostro pianeta è frutto dell'evoluzione - spiega Arnold - e ora anche noi possiamo servirci dell'evoluzione per creare cose che nessun uomo sarebbe in grado di progettare. L'evoluzione è il metodo tecnico progettuale più efficace del mondo, e noi dovremmo servircene per individuare nuove soluzioni biologiche ai problemi esistenti».
La sua tecnica di "evoluzione diretta" ha rivoluzionato il lungo e gravoso processo di modifica delle proteine e oggi è impiegata in centinaia di laboratori e aziende in tutto il mondo.
Le proteine modificate consentono infatti di sostituire processi produttivi molto costosi e quelli che usano materie prime fossili per la produzione di carburanti, prodotti in carta, farmaci, prodotti tessili e prodotti chimici agricoli. Per questo motivo il riconoscimento consegnatole durante la cerimonia di premiazione ad Helsinki è solo l'ultimo di una lunga serie: già nel 2012 il presidente Barack Obama l'aveva nominata tra gli scienziati e gli innovatori più importanti degli Stati Uniti. Vincendo la settima edizione del Millennium Technology Prize, Frances Arnold segna un traguardo storico per le donne nel mondo dell'innovazione tecnologica: tra i suoi illustri predecessori ci sono solo uomini, come il creatore del World Wide Web Tim Berners-Lee, l'inventore dei Led blu e bianchi Shuji Nakamura, e il pioniere delle cellule staminali Shinya Yamanaka.
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