Le misure, presentate dal ministro al Bilancio Gerald Darmanin, si basano su una previsione di crescita annua del PIL dell'1,7% - in deciso calo rispetto al +2,2% del 2018 - e un rapporto deficit/PIL al 2,8% (al 2,6% nel 2018), dunque poco sotto al limite del 3% imposto dalla legge comunitaria.
Il pilastro della Manovra sarà il taglio delle tasse per circa 25 miliardi di euro: quelle a carico delle famiglie saranno ridotte di 6 miliardi di euro, quelle alle aziende di 18,8 miliardi. Il carico fiscale si ridurrà complessivamente al 44,2% del reddito nazionale, valore più basso dal 2012.
A copertura sono previsti, tra le altre cose, il ridimensionamento di pensioni e prestazioni sociali - giusto a giugno il Presidente Macron si era lamentato del fatto che la Francia spende una "quantità folle" per i programmi sociali - un ulteriore taglio di posti di lavoro nel settore pubblico (oltre 4 mila posizioni) e l'aumento delle imposte su benzina e sigarette.
Non si sono fatti attendere i commenti degli esponenti del Governo italiano, pure alle prese con la Legge di bilancio. Il vice Premier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha commentato su Twitter: "La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia".
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