L'Fmi apre alla Cina: lo yuan nel club delle grandi monete

L'Fmi apre alla Cina: lo yuan nel club delle grandi monete
di Flavio Pompetti
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Martedì 1 Dicembre 2015, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 18:36
NEW YORK Il Fondo Monetario ha promosso lo yuan a valuta di riserva globale. A partire dal primo di ottobre del 2016, la moneta cinese entrerà a far parte di un ristretto numero di divise nazionali: dollaro, sterlina inglese, euro e yen giapponese, che costituiscono i fondi di riserva delle banche centrali di tutto il mondo, e la cui variazione sposta il valore di alcuni contratti di fornitura internazionale, come ad esempio i trasporti marittimi.

I DETTAGLI
Le autorità monetarie di Pechino hanno corteggiato a lungo il Fondo per ottenere quello che considerano un loro diritto acquisito: il riconoscimento del peso che l'economia del paese asiatico ha raggiunto sulla scena mondiale. La stessa direttrice Christine Lagarde nel commentare ieri l'avvenimento ha detto che con l'aggiunta dello yuan il paniere riflette meglio l'economia globale. La Cina è ormai la seconda economia planetaria per pil nominale, e la prima, se si calcola come base la parità del potere di acquisto. La sua moneta però ha una circolazione minima al di fuori dei confini nazionali. I sospetti sulle manovre manipolative dei cambi, e una locomotiva economica che viaggia a tale velocità da far temere pericolosi scossoni come quello registrato negli scorsi mesi, l'hanno finora tenuta lontano dalla considerazione del Fmi.

La promozione è un incoraggiamento da parte delle autorità internazionali a procedere sulla strada dell'apertura, e soprattutto a fornire quegli elementi di trasparenza che saranno indispensabili per il successo dell'operazione, la cui tappa finale è stata ritardata di quasi un anno proprio per permettere di registrare i progressi necessari per il successo. Il paniere, chiamato anche Diritti Speciali di Prelievo è a sua volta un tipo particolare di valuta. Vi confluiscono le denominazioni delle maggiori economie in una quota prefissata per ognuna di loro, che tiene conto del peso dell'economia nazionale, e della effettiva circolazione sulle piazze finanziarie. La media tra esse è un valore di riferimento, che viene usato da diversi paesi per fissare il cambio della divisa, oltre ad essere citato in alcuni accordi commerciali internazionali. Da quando è stata adottato nel 1980, ha di fatto sostituito il concetto della moneta aurea.

Nei primi due decenni di esistenza abbracciava dollaro e yen oltre al franco francese, al marco tedesco e alla sterlina. Dall'entrata in vigore dell'euro, la nuova valuta europea ha fatto decadere franco e marco, e li ha rimpiazzati. L'ingresso nel paniere addossa una nuova responsabilità sulle spalle del governo cinese, il quale dovrà d'ora in poi prestare maggiore attenzione alla stabilità dell'economia interna. Banche centrali e investitori privati mostreranno nuovo interesse per l'acquisto di bond emessi per finanziare il debito sovrano, ma una semplice oscillazione dell'1% di questi acquisti equivale oggi allo spostamento di 80 miliardi di dollari di capitale, e ha quindi un forte potere di destabilizzazione. Bond con la denominazione in yuan sono già scambiati sulla piazza di Londra, che sta emergendo come il mercato di riferimento per la valuta cinese. L' Ungheria ha annunciato la volontà di quotare alcune delle sue obbligazioni in yuan, e uno dei listini del mercato di Francoforte ha appena iniziato a trattare titoli in valuta cinese. All'interno del paniere l'ingresso dello yuan causerà ritocchi alla percentuale espressa da ciascuna moneta, e la presenza dell'euro potrebbe risultare indebolita dal nuovo arrivo.