LO SHOCK
Un macigno sulla parrocchia di San Giorgio, molto cara ai fedeli di Trentola Ducenta. «Non ho parole, non ho mai avuto problemi nelle altre parrocchie in cui sono stato, da Crispano a Cardito, da Qualiano ad Aversa - spiega don Michele raggiunto al telefono - da quando sono qui sono arrivati persino i carabinieri che si occupano di tutela dei beni archeologici perché io avevo fatto restaurare un tabernacolo. E alcuni cittadini aveva segnalato la cosa alla Soprintendenza. Finalmente in quel caso la verità venne a galla e poi ho anche ricevuto i complimenti in seguito».
L'ACCUSA
Ma perché stavolta don Michele è stato addirittura interdetto? Stando al racconto di una bambina che frequentava la chiesa e i corsi, il parroco avrebbe abusato di lei nei giorni di metà maggio. La piccola si sarebbe confidata con una coetanea che avrebbe poi raccontato il tutto ai genitori. E così, la famiglia della piccola si è in seguito recata in curia per segnalare al vescovo Angelo Spinillo l'accaduto. Il vescovo il 25 maggio ha convocato in Diocesi don Michele chiedendo spiegazioni. Dopo il colloquio Spinillo avrebbe così deciso di intraprendere il provvedimento disciplinare, allontanando il sacerdote dalla parrocchia.
LA DENUNCIA
Una mossa che ha un duplice effetto: la sospensione dalle funzioni di don Michele ma anche una denuncia ufficiale. La Curia, dunque, fa la sua parte. Non è ancora chiaro se la famiglia della piccola si sia però rivolta alle forze dell'ordine per sporgere denuncia nei confronti del sacerdote.
IL PRECEDENTE
Intanto, don Michele si dice sereno. Ha cambiato la sua immagine su Facebook e ha scritto una frase di Madre Teresa di Calcutta sulla sua bacheca multimediale, ieri sera. E pensare che solo nel 2018 i grattacapi gli erano arrivati per colpa del restauro del tabernacolo antico del 1777 che la Soprintendenza bloccò. Ai fedeli Mario Andolfi, dalla Soprintendenza casertana ai beni culturali, dichiarò: «Il parroco non ha chiesto ai nostri uffici nessuna autorizzazione per il restauro. Inoltre, non doveva estrapolare il tabernacolo per l'intervento di restauro, non è la tecnica indicata, al contrario il lavoro va effettuato sul posto». L'episodio esacerbò le incomprensioni tra il parroco e i fedeli. Ma i dissapori sembravano terminati, col tempo. Ora, don Michele dovrà vedersela con accuse ben più pesanti.
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