Si sta tornando «ai periodi più bui della pandemia, con un'impennata vertiginosa di contagi, reparti al limite, spostamento di risorse, doppi turni. E con l'amarezza di assistere all'atteggiamento scellerato di chi non si vaccina credendo alla fantascienza». Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il professor Umberto Lucangelo, primario della Terapia intensiva del Cattinara di Trieste.
La crescita veloce e importante dei contagi «si sta riversando sui reparti mettendoci in difficoltà».
Nel capoluogo ci si vaccina meno che nel resto d'Italia forse anche perché «c'è una quota di triestini convinta di essere meno vulnerabile per il fatto che conduce una vita sportiva e salutistica. Da noi esiste un pò la credenza mitica dell'invincibilità». Tra i pazienti no vax «alcuni si pentono». Altri «sono invece negazionisti irriducibili ed escono dal reparto ancora convinti che il Covid non esista. C'è chi dice che noi iniettiamo dei microchip e che siamo tutti pagati da Big pharma. Ô gente che sta mettendo un peso enorme sulla nostra società». Per Lucangelo «la situazione peggiorerà. Siamo come surfisti sulla cresta di una grande onda inseguita dagli squali. Bisogna stare attentissimi all'equilibrio perché se cadiamo si fa dura».