Voto nel Viterbese, l'affluenza batte anche le lunghe code ai seggi (75,95%)

Voto nel Viterbese, l'affluenza batte anche le lunghe code ai seggi (75,95%)
Code record fino alla fine, anche all'esterno delle scuole, ore di attesa per esprimere il voto e pure autogestione della file. Viterbesi vecchia scuola, come i biglietti per...

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Code record fino alla fine, anche all'esterno delle scuole, ore di attesa per esprimere il voto e pure autogestione della file. Viterbesi vecchia scuola, come i biglietti per le tribune della Macchina di Santa Rosa. E' la Tuscia alle urne, che al termine dei conti sui 60 comuni ha registrato un'affluenza alle politche del 75,95% (nel 2013 fu del 78,62).


Già dalla prima mattina si era subito capito che votare sarebbe stata una mezza odissea. Il motivo è il tagliando antifrode applicato sulle schede elettorali, da registrare al rilascio e da verificare prima dell'inserimento nell'urna. Decine di persone in fila ovunque, nei casi più eclatanti quasi cento per oltre due ore di attesa. Tanto che in molti, arrivati la mattina, hanno pensato bene di tornare successivamente. Salvo trovare la stessa situazione, se non peggiore.

Le file: caso a parte Tobia, con media di 60 persone, si è votato ben oltre le 23 e gente infuriata. Punte di 50 alla media Egidi all'Ellera - dove però, caso curioso, il seggio era libero - stessa storia alla Canevari o alla San Pietro, fuori Porta del Carmine; qui c'era pure la Rai a registrare exit poll. In alcuni seggi alla fine è scattata l'autogestione: visto che la chiamata alle urne era in base al sesso (i registri sono separati), qualcuno ha pensato bene di dividere pure la fila in uomini e donne. Come all'Itt da Vinci, dove però sono intervenute le forze dell'ordine per unificarla di nuovo. L'attesa per gli anziani è stata alleviata grazie all'arrivo delle sedie.


Impossibile, visto che le operazioni di scrutinio sono andate a rilento al pari di quelle del voto, dare i numeri definiti per l'affluenza alle 24,30 di ieri. I numeri della Prefettura, di fronte a una metà dei comuni contati diceva: 77,54 alla Camera (78,63 nel 2013 e 84,46 nel 2008), 77,46 al Senato (78,33% nel 2013 e 84,1 nel 2008), 74,63 alla Regione (nel 2010 il 70,4). I dati per il voto sulla Regione della Prefettura, su Viterbo città, non coincidono però con quelli del sito del Comune: alle 12 davano rispettivamente 17,22 a 17,26 e alle 19 invece 58,24% a 58,36. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero