Viterbo, evade dai domiciliari per portare il cane a fare pipì: condannato

Viterbo, evade dai domiciliari per portare il cane a fare pipì: condannato
Il senso di pulizia, e l'amore per gli animali, gli sono costati cari. Anzi: gli sono costati una condanna a venti giorni di reclusione (pena sospesa) decisa dal giudice...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il senso di pulizia, e l'amore per gli animali, gli sono costati cari. Anzi: gli sono costati una condanna a venti giorni di reclusione (pena sospesa) decisa dal giudice monocratico Elisabetta Massini. Protagonista un giovane residente a Canepina, accusato di evasione dagli arresti domiciliari e difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci. E' stato lo stesso ragazzo – che si trovava sotto custodia cautelare a casa – a raccontare in aula, come sono andati i fatti: “Vivo da solo e ho un cane. Si solito tutte le mattine veniva il compagno di mia madre a portare il cane a fare i suoi bisogni fuori casa e allo stesso tempo andava a gettare l'immondizia. Quel giorno non è venuto e allora sono sceso io. Peccato che sotto la mia abitazione ho trovato i carabinieri ad aspettarmi”. Carabinieri che lo hanno arrestato così su due piedi, ancora in pigiama e in ciabatte per non aver ottemperato alla misura di custodia cautelare.


In sede di requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sei mesi di reclusione, mentre la difesa ha insistito sulla particolare tenuità del fatto, tanto che poi al giovane furono concesse due ore di permesso quotidiano proprio per far fronte a queste esigenze “domestiche”. Il giudice, considerando la scelta del rito abbreviato e le attenuanti, ha emesso una condanna a 20 giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero