A processo per tentata violenza: si infila nudo nella camera da letto della vicina di casa

Un'aula di Tribunale
Si infila nudo nella camera da letto della vicina e le salta addosso. Al via il processo per violenza sessuale, davanti al collegio del Tribunale, a un uomo della provincia di...

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Si infila nudo nella camera da letto della vicina e le salta addosso. Al via il processo per violenza sessuale, davanti al collegio del Tribunale, a un uomo della provincia di Viterbo che avrebbe approfittato della donna che le viveva accanto.

Il 28 luglio 2018, pochi minuti prima di mezzanotte, i carabinieri vengono allertati da un uomo che chiede un intervento immediato. L’uomo, marito della vittima che si è costituita parte civile, avrebbe detto ai militare che il vicino di casa si era introdotto nella loro abitazione.

Vittima e imputato vivevano nello stesso stabile e sullo stesso piano. I due appartamenti erano collegati da un balcone diviso da un semplice parapetto di ferro. «Siamo arrivati in zona - ha spiegato un carabiniere in aula - e abbiamo trovato l’imputato davanti al portantino d’ingresso della casa della donna. Era nudo, fatta eccezione per un paio di calzoncini neri. Era in stato confusionale, parlava in modo sconnesso. Aveva l’alito vinoso e aveva graffi sul braccio sinistro e sulla schiena».

Graffi lasciati dalla vittima nel tentativo di difendersi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe scavalcato il parapetto del balcone poco dopo le 22,30. Sarebbe entrato direttamente nella camera da letto della donna totalmente nudo e avrebbe così sorpreso la sua vittima.

La signora, in preda allo shock, inizialmente non sarebbe riuscita a chiedere aiuto. L’uomo sarebbe riuscita a saltarle addosso, sdraiandola sul letto. Ne sarebbe nata una colluttazione, e la donna nel tentativo di liberarsi avrebbe graffiato l’imputato. E subito dopo avrebbe iniziato a gridare. Le urla avrebbero attirato l’attenzione del marito e del figlio che erano in casa e avrebbero fatto allontanare l’imputato.

«Dopo i primi accertamenti - ha detto ancora il militare - abbiamo chiesto l’intervento del 118, sia per la donna che per l’uomo. Quest’ultimo aveva graffi che abbiamo fatto repertare mentre la vittima era in forte stato di shock e aveva la pressione molta alta». Subito dopo l’imputato è stato condotto in caserma. «Non avrebbe negato il fatto - ha detto ancora il carabiniere - e ci ha detto che quella sera la moglie era fuori casa». 


Ascolta, rigorosamente a porte chiuse, anche la vittima che in aula ha ricostruito tutto la violenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero