Baci e carezze proibite a 15enne, giudizio immediato per due stranieri con l'accusa di violenza sessuale

Violenza
Costringono una quindicenne a subire violenza sessuale, giudizio immediato per un 28enne tunisino e 59enne algerino. I due, difesi rispettivamente dagli avvocati Domenico...

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Costringono una quindicenne a subire violenza sessuale, giudizio immediato per un 28enne tunisino e 59enne algerino. I due, difesi rispettivamente dagli avvocati Domenico Gorziglia e Michele Ranucci, compariranno davanti al collegio del Tribunale di Viterbo il 13 giugno per la prima udienza. Pesante l’accusa: violenza sessuale aggravata su minore. Il 26 dicembre scorso i due imputati avrebbero adocchiato la ragazzina nel parcheggio di un distributore dell’Alta Tuscia. E mentre era con alcuni amici avrebbero iniziato a chiamarla.

«A bella, vieni qua. Vieni con noi» cercando di convincerla a salire nella loro macchina. La ragazzina avrebbe tentato di ignorarli, ma i due si sarebbero fatti sempre più pressanti. E quando alcuni amici della comitiva della vittima sono tornati a casa i due hanno iniziato la loro mossa di avvicinamento. Il più giovane dei due l’avrebbe stretta a sé non lasciandole via di fuga. E dopo averla baciata avrebbe iniziato a infilare le sue mani nelle parti intime della 15enne. Nemmeno il tempo di provare a chiedere aiuto che la vittima sarebbe stata raggiunta anche dal 59enne che oltre a tentare di spingerla nella sua auto l’avrebbe baciata e stretta a sé.

La storia è stata scoperta grazie al coraggio della giovane che ha subito chiesto aiuto. Prima ai genitori e poi alle forze dell’ordine. Immediata l’indagine dei carabinieri della compagnia di Montefiascone che dopo aver ascoltato la vittima e alcuni amici presenti durante il primo approccio hanno dato un nome e un volto ai due aggressori. Scoprendo che il più anziano aveva già precedenti specifici. La pm Chiara Capezzuto, che ha coordinato le indagini, a febbraio ha richiesto gli arresti per i due imputati, che il gip ha accordato. I due stranieri sono ristretti ai domiciliari da quasi due mesi.

La vittima, parte civile nel processo assistita dall’avvocato Angelo di Silvio, è stata già ascoltata in incidente probatorio e non dovrà più ripercorrere in aula l’incubo vissuto. Ascoltati, con la stessa modalità protetta, anche tre dei suoi amici che avrebbero assistito alla scena. Prima udienza, con ammissione prove ed eventuale richiesta di rito alternativo, il 13 giugno prossimo.

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Il Messaggero