Vigili del fuoco di Viterbo, per i sindacati la nuova sede «cade a pezzi»

Vigili del fuoco di Viterbo, per i sindacati la nuova sede «cade a pezzi»
In soccorso dei soccorritori. E' il paradosso che colpisce i vigili del fuoco di Viterbo, ostaggi della nuova sede non ancora completata. Con tutti i disagi del caso:...

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In soccorso dei soccorritori. E' il paradosso che colpisce i vigili del fuoco di Viterbo, ostaggi della nuova sede non ancora completata. Con tutti i disagi del caso: «Durante il temporale che si è abbattuto sulla città questa notte (ieri, ndr) l'acqua è filtrata impregnando il cartongesso del contro soffitto, fino a farlo crollare», denunciano i sindacati dei pompieri. Che puntano il dito contro quello che definiscono uno spreco: «La nuova sede sulla Cassia Nord spacciata come di ultima generazione e costata milioni di euro - denuncia Danilo Martoni del Conapo, il sindacato autonomo - con il personale che ci lavora in condizioni di fortuna».


E segue l'elenco delle criticità (finestre non chiudono e non a norma, pavimentazioni con crepe, climatizzazione insufficiente ecc.). «Prima che riprendano i lavori del secondo lotto - aggiunge il Conapo - sarà tutto da rifare». Oltre al traffico continuo di vigili e mezzi in due parti del capoluogo perché «gli uffici e la mensa si trovano ancora in via Tedeschi, quindi disagi e spreco di denaro e usura di mezzi pesanti solo per usufruire del servizio mensa».

Anche l'Usb Vvf denuncia la situazione della sede in via Cassia («Un cantiere senza alcuna sicurezza», rileva l'altro sindacato) parlando di «una truffa sulle spalle dei lavoratori. La sede, che doveva essere ultimata a breve, è infatti ancora un cantiere per più di due terzi. I vigili del fuoco sono costretti ad operare, non solo in una situazione di disagio, ma esposti continuamente a rischio».

Per l'Usb sarebbe addirittura in difetto «il rispetto della normativa vigente su salute e sicurezza che vieta di adibire a luogo di lavoro un cantiere aperto». Inoltre, sempre secondo il sindacato, tutto questo è ascrivibile al fatto che «i vertici del dipartimento si disinteressano completamente della situazione, tanto che il cantiere è fermo ormai da molti mesi. Iindipendentemente dal Covid e non si vede alcuna soluzione».
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Il Messaggero