Università e ricerca: anche l’Unitus collabora in Argentina per gli alberi secolari

Alberi d'olivo attaccati da Xilella fastidiosa
Nuovo riconoscimento internazionale per l'Università della Tuscia: nei giorni scorsi è stata inserita nel consiglio scientifico del Consorzio universitario...

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Nuovo riconoscimento internazionale per l'Università della Tuscia: nei giorni scorsi è stata inserita nel consiglio scientifico del Consorzio universitario italiano per l’Argentina (Cuia), in virtù delle attività di collaborazione e cooperazione  svolte come socio dello stesso organismo.

La decisione è stata assunta nel corso dell'assemblea generale del consorzio nato nel 2002 come progetto d’internazionalizzazione del sistema universitario italiano, finanziato dal ministero per l'università e ricerca scientifica conta attualmente l'associazione di 27 atenei, orientati a favorire i rapporti di ricerca tra i due Paesi che negli ultimi anni hanno permesso lo scambio di docenti e ricercatori tra i due paesi.

Tra le ricerche più rilevanti va citata in primo luogo quella sulla Xylella fastidiosa su olivo, che ha dilagato nelle aree olivicole della Puglia decimando alberi secolari, quindi gli studi sui nuovi sistemi a basso impatto ambientale per la protezione delle piante. Ultimo risultato delle attività di collaborazione è stato il finanziamento di un programma Europeo Erasmus+ tra Unitus e Universidad Nacional de Chilecito (La Rioja) che permetterà di attivare uno scambio di docenti e studenti, incrementando così il  numero di accordi bilaterali già attivi (6). 

«Sono molto soddisfatto - afferma  Stefano Speranza, docente di Entomologia agraria,  delegato nell'assemblea del Consorzio - di questo risultato che conferma il nostro forte impegno a migliorare il livello di internazionalizzazione del nostro ateneo. Le attività con l’Argentina in primis e con tutta l’area Centro e Sudamericana aprono alla nostra Università le porte a ulteriori progetti di ricerca congiunti e alle innovative collaborazioni accademiche, favorendo la mobilità di studenti, docenti e ricercatori, e in particolare dei dottorandi».

Soddisfatto ovviamente anche il rettore Stefano Ubertini che nel ringraziare i vertici dell'organismo ha sottolineato l'importanza di questo segnale di riconoscimento delle attività fino ad ora svolte all’interno del consorzio, assicurando nel contempo «l'impegno massimo per sviluppare e rafforzare queste iniziative nello scenario internazionale».  

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Il Messaggero