Piacere etrusco, i prodotti tipici del Viterbese da gustare a Roma

Piacere etrusco, i prodotti tipici del Viterbese da gustare a Roma
VITERBO - Dai ristoranti stellati di Angelo Troiani e Anthony Genovese, passando per Mercato dell'Altra Economia sino a...

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VITERBO - Dai ristoranti stellati di Angelo Troiani e Anthony Genovese, passando


per Mercato dell'Altra Economia sino a Eataly Roma:

è Piacere Etrusco, la manifestazione orizzontale organizzata dalla Camera di Commercio di Viterbo, in collaborazione con Slow Food Viterbo e Touring Club Italiano per promuovere nella Capitale i prodotti

tipici di qualità a Marchio Tuscia Viterbese e il turismo enogastronomico Tuscia Welcome. Ed è così che per dieci giorni, dal 22 novembre al 1 dicembre, i sapori dell'Alto Lazio saranno i protagonisti della gastronomia capitolina.



La manifestazione prenderà il via dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma per poi diffondersi nella Capitale con prodotti tipici, banchi d'assaggio e menu stellati studiati ad hoc per riscoprire gli antichi sapori che convinsero i papi ad eleggere la Tuscia come 'luogo del buon

viverè.



Cuore pulsante l'ex Mattatoio nel quartiere Testaccio in cui sarà allestita una mostra-mercato con più di 30 aziende provenienti dalla Tuscia e banchi d'assaggio con i vini della provincia di Viterbo. Ventisei gli appuntamenti in programma in cui saranno

protagonisti assoluti i prodotti tipici di 60 aziende tra cui olio, vino, formaggi, pane, legumi, salumi, carni, patate, miele, nocciole, dolci e non solo.



«Abbiamo ideato il Marchio Tuscia Viterbese nel 2003 - ha detto Ferindo Palombella, presidente della

Camera di Commercio di Viterbo - perchè ci eravamo accorti che in un sistema imprenditoriale costituito prevalentemente di piccoli produttori l'adesione a un Marchio territoriale avrebbe rappresentato un valore aggiunto per competere sui diversi mercati. Inoltre abbiamo puntato sulla qualità, in quanto solo il rispetto di specifici disciplinari e controlli offre a consumatori e partner commerciali garanzie di affidabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero