Turismo, la lunga estate dei campeggi. Bolsena maglia nera: crollo del 70%

Turismo, la lunga estate dei campeggi. Bolsena maglia nera: crollo del 70%
Perdite in media del 50%. A due mesi dall’inizio della stagione più dura per il turismo italiano, i campeggi tracciano un primo bilancio. Disastroso a Bolsena con...

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Perdite in media del 50%. A due mesi dall’inizio della stagione più dura per il turismo italiano, i campeggi tracciano un primo bilancio. Disastroso a Bolsena con punte di -70%. Meno tragico del previsto sul litorale con i numeri che registrano una flessione del 20%. Per tutti la speranza è che, insieme alle ombre, a settembre si allunghi anche la voglia di vacanza degli italiani: unica carta da chiamare sul tavolo per recuperare parte delle perdite primaverili. Unica perché dal governo nessun sostengo è per ora arrivato con la risposta alla richiesta di convocazione di un tavolo di confronto che si fa attendere.


«Dimenticati nonostante rappresentiamo una parte importante dell’economia del paese», dice Maurizio Eleuteri del Camping Pioner di Montalto di Castro. No alla possibilità di contribuiti a fondo perduto per i mesi di marzo, aprile e maggio. No alla possibilità di usufruire del credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d'imposta precedente.

«Dimenticati – continua Eleuteri – come se il nostro lavoro fosse diverso e la pandemia non ci avesse toccato». Quanti si salveranno? Difficile fare una proiezione ma l’aria che tira è la stessa di questa ultima settimana di luglio: torrida e capace di sfiancare anche gli animi più duri. «C’è poco da dire, l’unica parola che mi viene in mente è disastro – spiega Paolo Equitani del Lido Camping Village di Bolsena -. Questa settimana si sono visti i primi turisti stranieri ma non basta. Nel fine settimana il trend è buono ma domenica sera parte l’esodo e per tornare a vedere numeri quasi normali bisogna aspettare il venerdì successivo. Su 1200 posti quelli occupati sono la metà. Dipendenti e spese invece sono invece quelli degli altri anni». Spese amplificate dalla necessità di rispettare il protocollo sanitario.

«Misuriamo la temperatura a tutti quelli che superano il cancello d’ingresso. Abbiamo potenziato il servizio di pulizia e preso tutte le misure necessarie per tutelare i nostri clienti – riprende Eleuteri - . Le difficoltà molte ma una crollo, per fortuna, non c’è stato. Siamo in una forbice fisiologica in cui l’assenza del turismo estero, ridotta sul litorale, è stata colmata dagli italiani. Speriamo in agosto».


Dopo un giugno con le gambe tagliate dal meteo e luglio poco al di sotto dei dati 2019. «C’è ancora un po’ di paura tra la gente e questo frena il mercato - spiega Renato Bacciardi del Camping Tuscia di Tarquinia - Le presenze sono buone ma non come lo scorso anno eccezion fatta per il fine settimana. La ripartenza è servita per far girare l’economia, dare un po’ di sicurezza alle persone. Incrociamo le dita per il 2021 sperando non ci saranno sorprese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero