Turismo, campeggi pronti a ripartire sul litorale. Soffre Bolsena

Turismo, campeggi pronti a ripartire sul litorale. Soffre Bolsena
Campeggi all’esame fase 2. Litorale pronto alla ripartenza tra sabato e domenica prossima, in linea con le disposizioni regionali. Disco rosso per Bolsena, dove...

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Campeggi all’esame fase 2. Litorale pronto alla ripartenza tra sabato e domenica prossima, in linea con le disposizioni regionali. Disco rosso per Bolsena, dove l’orizzonte temporale per l’apertura si dilata oltre la seconda settimana di giugno.


«Il 13 – precisa Paolo Equitani, della Lido Village camping di Bolsena – , un buco di tre mesi sulla tabella di marcia. Con quali prospettive, non lo sappiamo. Per ora tante cancellazioni, le prime conferme sono per luglio inoltrato. Aspettiamo e incrociamo le dita sperando in un’accelerata nelle prossime settimane».

Numeri e difficoltà che si giustificano con l’eterogeneità della clientela, prevalentemente estera sulle sponde del lago, di prossimità sulla costa. «Tedeschi, austriaci e olandesi, i nostri turisti abituali, difficilmente verranno. Sarà un colpo per l’intero paese - continua Equitani –. Negli anni scorsi, in questo periodo avevamo pile di prenotazioni, oggi si
accumulano solo le cartelle delle spese».

Centinaia di migliaia di euro per girare la chiave e tenere alti i giri del motore a cui vanno aggiunte tasse e imposte, difficili da onorare con le restrizioni delle norme anti contagio. «Avremo a disposizione la metà delle piazzole – conclude Equitani - Da governo e Regione sono arrivate parole e promesse ma aspettiamo i fatti. Il settore sta attraversando una crisi senza precedenti e ha bisogno di essere sostenuto».

Con sgravi fiscali a tutti i livelli, iniezioni di liquidità e finanziamenti a fondo perduto più pesanti di quelli ipotizzati in modo da sostenere costi e posti di lavoro in bilico. «Parliamo di un settore che vale miliardi di euro e occupa migliaia di persone– spiega Vincenzo Peparello, segretario di Confesercenti -. Per evitare più rischi di quelli che già esistono vanno prese tutte le misure del caso».

Per ora, a prenderle, sono stati i titolari dei campeggi impegnati in una campagna di prevenzione all’interno delle strutture a alle prese con sanificazione, istallazioni di postazioni igienizzanti e le nuove regole «per il rispetto delle quali, a cominciare da distanziamento interpersonali nella aree comuni e all’uso delle mascherina, contiamo sull’aiuto dei nostri clienti», spiega Renato Bacciardi del Camping
Tuscia di Tarquinia.

Che poi aggiunge: «I numeri non sono quelli delle stagioni passate ma dal 30 torneremo operativi. Le direttive sono arrivate all’improvviso. Abbiamo fatto i salti mortali per mettere la struttura in sicurezza». Previsioni, impossibili da
fare: «Sarà un anno difficile – conclude Bacciardi -  ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno».

Così è anche per Renato Eleuteri che, per limitare ulteriormente contatti e rischi, ha automatizzato elettronicamente check-in e check-out. «Dalla fine del lockdown il telefono ha ripreso a squillare. Soprattutto romani e toscani, ma non mancano chiamate da altre zone d’Italia – dice Eleuteri, titolare di una struttura tra le più vaste della provincia a Montalto di Castro - Rispetto a un

mese fa, quando c’era il dubbio se aprire o meno, la situazione è migliorata grazie anche al lavoro di Assocamping. Giugno sta faticando ma l’estate è lunga. Aprire è un rischio. Restare chiusi, significa spegnere quella fiammella di normalità che vogliamo tornare a vivere».
 
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Il Messaggero