Rivendevano auto usate dopo aver taroccato i chilometraggi, nei guai venditori viterbesi

Finanza
Rivendevano auto usate dopo aver taroccato i chilometraggi, nei guai venditori viterbesi. La truffa è stata scoperta dalla polizia stradale e dalla guardia di finanza che,...

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Rivendevano auto usate dopo aver taroccato i chilometraggi, nei guai venditori viterbesi. La truffa è stata scoperta dalla polizia stradale e dalla guardia di finanza che, nell’ambito delle attività di controllo, hanno individuato diverse aziende del settore del commercio di autovetture usate che avrebbero manomesso i tachimetri per gonfiare i prezzi dei veicoli in vendita.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Viterbo, sono ancora in corso ma avrebbero già permesso di accertare che diversi clienti sarebbero stati truffati. Secondo quanto trapelato mediante la manomissione dei relativi contachilometri, le autovetture sarebbero infatti state rivendute con un chilometraggio inferiore rispetto a quello effettivo anche di 60.000 km. L’inchiesta sul giro di auto con contachilometri taroccato sarebbe solamente all’inizio.

Nelle giorni scorsi le fiamme gialle avrebbero controllato molti autosaloni viterbese per controllore i documenti delle auto usate in vendita e sarebbero stati sequestrati oltre 200 mezzi. Sono tutt’ora al vaglio degli inquirenti tutte le certificazioni dei veicoli e le varie contabilità delle aziende finite nel mirino dei magistrati. Silenzio assoluto sui nomi già finiti sul registro degli indagati, che rischiano non solo l’accusa di truffa ma anche una denuncia per per aver posto in essere pratiche commerciali scorrette.

Non è la prima volta che polizia stradale e guardia di finanza uniscono le forze per indagare sul mercato delle auto usate. Alcuni anni fa una maxi inchiesta portò alla sbarra imprenditori viterbesi che avrebbero messo in piedi pratiche scorrette nei confronti della concorrenza. In quel caso a finire al centro dell’inchiesta non fu la truffa del contachilometri manomesso ma l’evasone dell’Iva. Di sicuro anche in questo caso gli investigatori controlleranno tutti i registri contabili per scoprire ogni singola pecca.

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Il Messaggero