Ripristino della ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte: “Serve l’aiuto delle lobby”

Un tratto della dismessa ferrovia Civitavecchia-Orte
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Corridoio ferroviario trasversale Civitavecchia-Orte-Ancona: “Il convegno del 31 marzo in modalità webinar, ha registrato un successo senza precedenti. Grazie alla piena condivisione di tutti i partecipanti, a cominciare dai rappresentati della Regione Lazio, all’obiettivo perseguito dal Comitato per la riattivazione della ferrovia”. Così Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato, più che euforico per il positivo riscontro registrato dalla sua ennesima iniziativa.

Tanti gli interventi, tutti concordi nel benedire una infrastruttura orientata allo sviluppo del Centro Italia, considerata di importanza strategica per una maggiore connessione tra l'Adriatico e il Tirreno, utile alle merci e ai passeggeri, alleggerendo il traffico di Roma Capitale, abbattere le emissioni di anidride carbonica, offrire maggiori opportunità di accesso per il turismo slow.

Tra i pronunciamenti più significativi quello della senatrice Anna Donati, presidente di “Amodo” (alleanza mobilità dolce), secondo cui «il trasporto su treno a causa della pandemia e agli obblighi di distanziamento è in grave crisi, a tutto vantaggio delle automobili. Ma noi dobbiamo continuare a lavorare per il futuro, per il dopo pandemia».

Come dar corpo al “sogno” del comitato? Una risposta è venuta da Giuseppe De Rita, presidente del Censis: «Serve – ha detto - il contributo di potenti lobby, che indirizzino l'utilizzo della nuova infrastruttura fornendo una propria concreta visione strategico- economica: sappiamo che queste lobby esistono e sappiamo che sono già all'opera, per comporre degli scenari utili allo sviluppo del territorio».

Il ripristino della ferrovia non parte da zero: la tratta è stata inserita nell’elenco delle ferrovie turistiche da recuperare (2017) e il progetto Italferr, finanziato anche dalla UE, è stato inserito il piano per la mobilità della Regione Lazio (2021).

«Bene l’inserimento della tratta nell’elenco delle ferrovie turistiche – conclude Chiricozzi - ma abbiamo detto che non ci bastava e ci siamo battuti per un corridoio ferroviario intermodale, che collega i porti e che avrà anche una valenza turistica. Per questo continuiamo il nostro impegno per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni».

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Il Messaggero