Testata a un ragazzo in discoteca, ma ha sbagliato persona

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Colpisce con una testata un ragazzo in discoteca, alla sbarra per lesioni gravi. Poco prima della chiusure dei locali notturni per il Covid la serata di festa di un giovane...

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Colpisce con una testata un ragazzo in discoteca, alla sbarra per lesioni gravi. Poco prima della chiusure dei locali notturni per il Covid la serata di festa di un giovane viterbese è finita nel sangue.

«Ero andato a ballare con dei miei amici alla discoteca i Cigni a Caprarola - ha raccontato in aula la vittima -, quando all’improvviso un ragazzo che non avevo mai visto mi ha colpito in pieno volto». L’imputato, per motivi ancora sconosciuti, si sarebbe scagliato contro la vittima. Pieno di rabbia gli avrebbe dato una testata in faccia, fratturandogli il naso.

Peccato però che la sua aggressione sarebbe stata del tutto gratuita: stando a quanto ricostruito avrebbe colpito la persona sbagliata. «All’inizio non sapevo perché mi avesse colpito - ha detto ancora - non stavo facendo niente di strano e sopratutto non lo conoscevo».

Dopo il colpo la vittima, completamente ricoperta di sangue, è stata portata al pronto soccorso. I medici dopo una prima visita lo hanno dimesso con 25 giorni di prognosi. «La mia malattia però è durata di più - ha spiegato al giudice -. Sono stato costretto a sottopormi a un intervento al naso perché non respiravo bene. E ancora oggi ho delle difficoltà».

La vittima nel processo non si è costituita parte civile, ma le lesioni essendo gravi hanno portato la Procura a chiedere comunque il processo per l’imputato. «Non mi sono costituito perché qualche settimana dopo l’aggressione ho incontrato di nuovo l’imputato e mi ha chiesto scusa. Mi ha detto che aveva sbagliato persona. Non ce l’aveva con me. L’ho incontrato di nuovo in discoteca dove ero tornato nonostante avessi un bel po’ di paura».

L’avvocato della difesa, proprio perché il ragazzo non si è costituito, ha chiesto al giudice la possibilità di mediare con un risarcimento economico per la vittima e di concludere il processo. Il giudice Francesco Rigato ha sottolineato che al momento l’accusa non consente di poterlo chiudere con la semplice transazione.

Il processo per l’imputato riprende a marzo 2022.

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Il Messaggero