Zitelle, adesso c’è la concessione: la Regione Lazio l’ha rilasciata al Comune con una determina pubblicata sul Burl di ieri. Si appresta a morire lo scempio di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Su quell’area si era consumato uno scontro politico feroce fino al 2013. C’era infatti in ballo l’ipotesi di un borgo termale proposto da anni dalla Itet. Ma con l’aeroporto in auge in quel periodo era spuntata l’idea di spostare la cubatura da lì al Barco, trasformandola da turistico termale a residenziale. Ora l’atto firmato dal direttore regionale delle politiche ambientali e ciclo rifiuti, Flaminia Tosini, detta nuove regole e mette paletti ben precisi.
Le Zitelle andranno chiuse con una saracinesca al boccapozzo. E se l’operazione non si concluderà nell’arco di due anni a partire da ieri, «si procederà alla revoca della concessione». Capitolo subconcessioni: «Dovranno essere sottoposte a procedure ad evidenza pubblica» e con un massimo emungibile di 4 litri al secondo, sperimentale per due anni. E comunque l’obiettivo dovrà essere «di rendere possibile lo sfruttamento economico di tipo concorrenziale».
All’interno del bando, a palazzo dei Priori viene chiesto di inserire un «requisito fondamentale», ovvero «il recupero del calore delle acque anche per fini di riscaldamento delle eventuali strutture ricettive». «Il progetto per la chiusura del pozzo è pronto e approvato dalla Regione – dice Contardo - i fondi li abbiamo nell’avanzo di amministrazione: serviranno tra 150 mila e 200 mila euro. Lo dobbiamo solo portare in giunta».
Poi toccherà alla fase sperimentale, «che è di 4 litri al secondo - conclude - ma la concessione è di 10, come previsto dal piano Piscopo. Il pozzo verrà chiuso già quest'anno, quindi vedremo come procedere con il bando da due anni e arrivare dopo a concedere i 10 litri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero