Il Teatro dell'Unione archivia il Festival internazionale dedicato ad Alberto Corinti

Una scena di "In tre sull'altalena"
Il Festival nazionale di teatro “Alberto Corinti” archivia la rassegna con due spettacoli, entrambi ospitati all’Unione del capoluogo. ...

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Il Festival nazionale di teatro “Alberto Corinti” archivia la rassegna con due spettacoli, entrambi ospitati all’Unione del capoluogo.

Il primo, venerdì 26 maggio, ore 21, si intitola “Chiusi fuori” ed è firmato da Paolo Manganiello, che lo mette in scena con la sua “Compagnia Integramente”, in collaborazione con le associazioni Astarte e Amici di Galiana, e grazie al patrocinio e alla partecipazione degli ospiti del San Raffaele di Viterbo.

“Lo spettacolo è un tentativo. Un tentativo – afferma lo stesso autore - di apertura in una “finestra illuminata” che ha nome di palcoscenico. Un “gioco” necessario. Qualcosa che si distacca fortemente da tutto ciò che è semplice spettacolo, che attiene maggiormente ad un esercizio di ricerca e di approfondimento su ciò che è più prossimo al teatro in senso stretto. Un pensiero urgente più da sentire che da guardare. Prossimo alla ritualità che il teatro suggerisce. Non c’è una storia, ma ci sono tante storie, individuali, che diventano, per un breve segmento di tempo, plurali. I singoli elementi infatti si fondono per dar vita ad un evento creativo complesso che supera in qualità e potenza la somma degli elementi che lo compongono.

Il secondo evento sabato 27, ore 21, con una delle commedie più conosciute e rappresentate del drammaturgo Luigi Lunari (1934-2019): “Tre sull’altalena”, presentato dalla Compagnia Ronzinante (Lecco), regia di Michele Masullo e Beppe Colella, che figurano tra gli interpreti insieme a Massimiliano Colombo e Patrizia Tonzi. Sinossi: tre uomini, un commendatore, un capitano dell’esercito e un professore si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse: il commendatore per un incontro galante, il capitano per trattare un acquisto di materiale bellico, il professore per ritirare un pacchetto. Ma cos’è esattamente quel luogo? È possibile che tutti e tre abbiano avuto l’indirizzo sbagliato? La strana situazione accresce il mistero quando i tre uomini pur volendo non possono uscire dalla stanza. Ne risulta un dialogo umoristico centrato sui temi importanti di vita e morte, destino, predestinazione e libero arbitrio, esistenza di Dio ed ateismo.

Un’ altra segnalazione attiene al concerto di musiche medievali e di Ildegarda di Bingen (1098-1179) di “InUnum ensemble”, sabato 27 maggio, ore 19, a Bolsena, convento Santa Maria del Giglio. Il gruppo è sorto nel 2003 per la diffusione della musica sacra dal XII al XV secolo; fa capo al Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto (TV). L’ampia formazione accademica dei componenti include canto medievale, vocalità funzionale, prassi esecutiva con strumenti antichi, musicologia, paleografia. L’ensemble si produce in luoghi di rilievo artistico e pregnanza spirituale, con programmi a tema.

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Il Messaggero