Soldi a costruttore in difficoltà, nei guai un notaio e un amministratore per usura

Tribunale
Soldi a strozzo a costruttore in difficoltà, nei guai un notaio romano e un amministratore di società di investimenti di Magliano Sabina. ...

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Soldi a strozzo a costruttore in difficoltà, nei guai un notaio romano e un amministratore di società di investimenti di Magliano Sabina.


I due sono indagati per usura e ieri mattina si è svolta la prima udienza preliminare. Parte civile un imprenditore edile, assistito dall’avvocato Angelo Di Silvio, che chiede 4 milioni di euro di risarcimento.
Per i due la richiesta di rinvio a giudizio è arriva al termine delle lunghe e complesse indagini svolte dal pm Stefano D’arma. 
Secondo l’impianto accusatorio il notaio sessantenne e l’amministratore 52enne sarebbero stati entrambi parte di una società di finanziamenti con sede nello studio di un noto commercialista viterbese. 
Il primo avrebbe avuto la qualità di socio e legale rappresentante mentre il secondo di vice presidente del consiglio d'amministrazione prima e curatore poi.
Durante gli anni dell’attività un costruttore, oggi parte civile, si sarebbe rivolto alla società per ottenere liquidità a portare a termine alcuni lavori. In particolare un quartiere residenziale di molti appartamenti e diverse autorimesse.
Tra le parti sarebbero stati stipulati diversi contratti di finanziamento con tassi di interesse che avrebbero superano i limiti del tasso soglia previsto in materia di usura. In base agli accertamenti i prestiti sarebbero stati 9, per centinaia di migliaia di euro, con tassi anche superiori al 50%. 
Ma non è tutto. Dalla relazione tecnica del consulente del pm emergerebbe che i finanziamenti chiesti dall’imprenditore in difficoltà sarebbero stati accordati solamente dopo la cessione della maggioranza delle quote societarie dell’impresa. E in poco tempo l’indagato sarebbe stato nominato amministratore unico. «Grazie alla carica ricoperta - scrive il consulente - avrebbe spogliato patrimonialmente la stessa società degli immobile di proprietà a favore di società ricollegabili allo stesso con corrispettivi nettamente inferiori al valore di mercato». Alla vittima sarebbero quindi stati sottratti numerosi appartamenti, complessi residenziali, autorimesse e una villa in Sardegna. 
Il notaio che nel procedimento compare come socio ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato davanti al gup. L’amministratore invece aspetta il rinvio a giudizio.

Per tutti la data d’udienza è il 10 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero