Viterbo, sgominata banda di rapinatori: una donna in avanscoperta per studiare i luoghi dei colpi

Viterbo, sgominata banda di rapinatori: una donna in avanscoperta per studiare i luoghi dei colpi
Contava su un'organizzazione ben strutturata la banda di rapinatori, ritenuta responsabile di aver messo a segno diverse rapine a istituti di credito del centro Italia e...

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Contava su un'organizzazione ben strutturata la banda di rapinatori, ritenuta responsabile di aver messo a segno diverse rapine a istituti di credito del centro Italia e sgominata dai militari del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Viterbo e di quello del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Civita Castellana. Generalmente il sopralluogo veniva fatto da una donna che, fingendo di dover cambiare del denaro, entrava in banca e «fotografava» visivamente gli ambienti dell'istituto di credito prescelto per il colpo.




Le informazioni così acquisite venivano riportate in modo puntuale al resto della banda che, se ritenevano fosse fattibile, rubavano un'auto e mettevano a segno la rapina. C'era poi chi faceva da promotore/organizzatore, gli esecutori materiali, gli addetti a procurare le auto «pulite» per gli spostamenti a chi, infine, si preoccupava delle maschere per il travisamento. Sei le persone arrestate e quattro i decreti di perquisizione nella provincia di Roma.



Le indagini sono scattate dopo il colpo a una banca di Vasanello (Viterbo) dove in tre, travisati con maschere in gomma, parrucche e armati di bastoni, avevano rubato la somma di 18.300 euro. Di rilievo è stato l'intervento dei militari nel corso della rapina in banca, avvenuta il 24 agosto scorso a Narni (Terni), quando vennero arrestati in flagranza due rapinatori che erano riusciti a portare via la somma di 8mila euro. I malviventi vennero bloccati, dopo un rocambolesco inseguimento, alla barriera autostradale di Roma Nord.



Dall'indagine sono poi emerse le responsabilità degli indagati in ordine ad una terza rapina commessa in danno di una banca di Nepi (Viterbo) il primo ottobre 2015 e la preparazione di altre tre rapine ad altrettanti istituti di credito del Lazio e dell'Umbria.
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Il Messaggero