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“Sì, qualche disguido rispetto ai mezzi di trasporto effettivamente c’è stato. Ma il bilancio della prima settimana è comunque positivo”. Nei primi giorni del rientro sui banchi dei circa 13mila ragazzi delle superiori, Daniele Peroni, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, ha monitorato le diverse scuole, raccogliendo segnalazioni e lamentele. Un vero e proprio report quello che ogni dirigente ha inoltrato anche a seguito della riunione avuta a ridosso del 18 gennaio, in cui avevano paventato al provveditore i timori per i doppi turni e l’incastro dei nuovi orari con i collegamenti, soprattutto del Cotral, visto che i bus sono i mezzi prediletti per gli spostamenti degli alunni.
Ebbene, Peroni ammette che di problemi ce ne sono stati: “Ma tutti esterni alla scuola. Mi riferisco agli imprevisti nei collegamenti, soprattutto lungo le direttrici che portano a Ronciglione, Caprarola e Bagnoregio.
Di fatto, il riscontro della prima settimana fornisce un quadro in cui la provincia appare divisa a metà: come a livello regionale, dirigenti e insegnanti puntano il dito contro una organizzazione accusata di essere romano-centrica, puntando il faro sul Viterbese la stessa logica sembra agevolare il capoluogo a danno degli altri comuni. Tant’è che spesso i bus per la città dei papi ci sono, mentre restano le difficoltà per raggiungere gli altri paesi. Come denunciato, ad esempio, dalla preside dell’Alberghiero di Caprarola secondo la quale i mezzi per chi frequenta il secondo turno sono stati messi alle 17 ma, una volta raggiunta Viterbo, non ci sono le coincidenze per tornare a casa. E peggio va per quegli istituti che si trovano in provincia. Come il Dalla Chiesa di Montefiascone dove, non a caso, si sono registrati i maggiori tassi di adesione allo sciopero degli studenti, visto che in molti non avevano il pullman per andare o per tornare. “Ne parleremo lunedì con il prefetto: abbiamo ottenuto un incontro”, fa sapere uno dei rappresentanti d’istituto, Gabriele De Santis.
In ogni caso, Peroni vede il bicchiere mezzo pieno. “Nonostante tutto, i ragazzi sono stati felici di rivedere i compagni e gli insegnanti, riappropriandosi di uno spazio di socialità fondamentale per la loro formazione. Solo il 25% degli alunni lunedì non è andato in classe, partecipando allo sciopero. Percentuale ridotta al 18% venerdì. Quanti protestano vogliono legittimamente far sentire la loro voce e pretendo collegamenti efficienti. Ribadisco che la scuola è sicura e i problemi sono fuori: auspico – conclude il dirigente – che Cotral riesca a soddisfare tutte le richieste arrivate in questi giorni”.
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