Scuola, la denuncia dei presidi: mancano migliaia di banchi monoposto

Il liceo classico Buratti di Viterbo
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“La ripresa della scuola in presenza il 14 settembre? Teoricamente è quanto assicura il Miur, di fatto non sarà così. Per le superiori è già prevista una quota di didattica a distanza. Inoltre, siamo a fine luglio e non ci sono certezze di alcun tipo. Di sicuro, la riapertura non può risolversi in un onere caricato solo sulle spalle dei dirigenti, dei docenti e di tutto il personale”. Netta la presa di posizione di Maria Antonietta Bentivegna, presidente provinciale dell'Anp, l'associazione nazionale presidi, che elenca tutti gli ostacoli lungo la strada che porta al suono della campanella.


Scuola, la riapertura della discordia. I presidi: «Mancano spazi e trasporti adeguati»

“Sono settimane – sottolinea - che lanciamo l’allarme: così non va. Il ministro Lucia Azzolina continua ad assicurare che si riaprirà ma siamo indietrissimo. Sinora, l’unico intervento è stato l’invio continuo di moduli da far compilare ai dirigenti: l’ultimo è di venerdì. Rilevazioni su rilevazioni per capire gli spazi, le capienze, le necessità di ciascuna scuola”. Mentre i presidi, e con loro i collaboratori delle segreterie, stanno rinunciando alle ferie per organizzarsi in vista di settembre, Bentivegna denuncia come manchi qualsiasi risposta concreta rispetto ai nodi sul tappeto.
I banchi, innanzitutto. Per garantire il distanziamento sociale, quelli da due posti sinora in uso, dovranno finire in magazzino. Nel Lazio, secondo le rilevazioni dell’ufficio scolastico regionale, servono 285mila banchi monoposto. “E nel Viterbese – continua la rappresentante provinciale dell’Anp – ne mancano diverse migliaia. Il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, ha annunciato che è pronto il bando per acquistarne 3 milioni. Ma dato che sinora di fatti ne abbiamo visti pochi, alcuni presidi hanno proceduto con gli ordini in proprio. Ora mi chiedo: il mercato è pronto a soddisfare una simile domanda?”.


C’è da considerare che tutto dovrà essere pronto entro il 1 settembre, quando gli alunni promossi con debiti dovranno tornare in classe per le attività didattiche di recupero. Considerando Ferragosto, resta davvero poco margine per posizionare tutti i tasselli mancanti. Come quello dei trasporti: “Abbiamo fatto una riunione in Provincia una decina di giorni fa. C’era il responsabile dell’ufficio scolastico provinciale Daniele Peroni, il delegato di Palazzo Gentili Eugenio Stelliferi e tutti i presidi. Ci è stato comunicato – racconta – che non ci saranno corse raddoppiate da parte del Cotral. Come faremo a garantire ingressi scaglionati quando diversi istituti, come l’Alberghiero di Caprarola, hanno un unico collegamento?”. E, infine, non ci sono certezze né per gli spazi in più che serviranno né per il personale. “Per le superiori – conclude – non sono previsti docenti o collaboratori aggiuntivi. Solo per il primo grado si parla di 1, massimo 2 docenti in più. Sdoppiare le classi significa avere più professori e più pullman. In queste condizioni, come riusciremo a ripartire in presenza?”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero