Scuola, caos nomine: errori nell'assegnazione delle cattedre, continua il balletto dei supplenti

Studenti in classe
“Il 1° settembre tutti in cattedra? Sì, ma quale?”. Caos nomine: la matassa è tutt’altro che sbrogliata. Un passo indietro: a inizio mese,...

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“Il 1° settembre tutti in cattedra? Sì, ma quale?”. Caos nomine: la matassa è tutt’altro che sbrogliata. Un passo indietro: a inizio mese, 1.250 supplenti hanno firmato per gli incarichi annuali. Mai prima d’ora così presto si era chiusa la quadra. Salvo poi scoprire che era tutto da rifare. L’algoritmo introdotto dal Miur per assegnare le supplenze ha infatti dimostrato di aver sbagliato i conti: i primi ad accorgersi gli insegnanti di sostegno che, pur avendo i titoli, non si sono visti chiamare per la firma del contratto. Proprio i loro ricorsi, di cui si sono fatti portavoce i sindacati, presentati subito all’ufficio scolastico provinciale hanno consentito a quest’ultimo di segnalare il bug del sistema. Al primo bollettino, ovvero l’elenco dei supplenti chiamati per gli incarichi, ne è seguito un secondo il giorno dopo.

“Questo ha comportato per alcuni un cambiamento di scuola, per altri l’annullamento dell’incarico già affidato 24 ore prima”, ricorda Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal. Coinvolti 40 supplenti del sostegno che hanno perso il contratto e, a cascata, altri colleghi delle diverse classi di concorso. Tutto risolto? “Per niente. “Anche nel secondo bollettino c’erano diversi errori. Così ne è arrivato un terzo, ma nemmeno questo è corretto”, denuncia la sindacalista.

C’è chi nel primo elenco non c’era, benché ne avesse diritto. Poi, nel secondo è comparso per scomparire di nuovo nel terzo. Altri due docenti, pur avendo preso ruolo a Roma, compaiono ancora nel bollettino degli incarichi annuali. E c’è chi ad ogni bollettino si è visto assegnare un istituto scolastico diverso. “Di fatto – continua Marconi – dovrà uscire un quarto bollettino. Speriamo che i conteggi vengano rifatti a mano sulla base dei ricorsi presentati, altrimenti non se ne esce”. Fatto sta che l’algoritmo mal funzionante ha di fatto annullato gli sforzi dell’ufficio scolastico provinciale che in tempi record aveva affidato le supplenze e che, primo in Italia, si era reso conto degli errori segnalandoli al gestore scelto dal ministero dell’istruzione.

A conti fatti, inoltre, il balletto delle nomine ha coinvolto almeno il 30% di tutti i supplenti del Viterbese, di tutte le classi di concorso e delle scuole di ogni ordine e grado. “Dopo la terza presa di servizio, attendiamo la quarta. E se il sistema informatico serviva per evitare gli assembramenti durante le nomine, ebbene, abbiamo ottenuto l’effetto contrario con centinaia di docenti costretti per tre volte a fare la spola tra diverse scuole in provincia per firmare i nuovi contratti”, sottolinea ancora segretaria dello Snals Confsal.

Sul tema interviene anche Francesco Coletta, coordinatore provinciale federazione Gilda Unams. “Siamo – denuncia - al terzo bollettino con correzioni manuali apportate dall'ufficio territoriale di Viterbo. Nomine spesso sbagliate perché il sistema non è riuscito a gestire tutti gli aspetti e le problematiche connesse alla formazione delle graduatorie. È grave che docenti che hanno preso servizio già due volte, ora si trovino esclusi: non si gioca sulla vita delle persone. È ora di dire basta agli algoritmi”.

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Il Messaggero