Viterbo, blitz a S. Simeone: registri storici da tutelare

Il crollo alle ex scuderie Sallupara
VITERBO - Sopralluogo di Asl, Procura e Beni culturali ieri pomeriggio al San Simeone e Giuda, l’ex “Spedale degli Armeni” che l’azienda sanitaria vorrebbe...

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VITERBO - Sopralluogo di Asl, Procura e Beni culturali ieri pomeriggio al San Simeone e Giuda, l’ex “Spedale degli Armeni” che l’azienda sanitaria vorrebbe vendere ma su cui grava il vincolo delle Belle Arti la destinazione d’uso a fini sociali.


Una volta pezzo dell’Ospedale Grande, oggi è in completo abbandono, con una piccola parte occupata dall’Ares 118 che ora, dopo la strigliata della Procura, la Asl minaccia di sfrattare.



ARCHIVIO DI STATO

Ieri gli inquirenti e i funzionari della Soprintendenza, accompagnati dalla Asl, hanno ispezionato lo stato della capriata del tetto al primo piano che stava cedendo e che poi, su ordine dei magistrati, è stata puntellata. Quindi la montagna di documenti e registri dei malati ospitati nell’ex cronicario dalla fine ’800 ai tempi delle due Guerre Mondiali lasciati nel degrado e ora destinati all’Archivio storico nazionale. Poi lo scempio: i segni dei carotaggi dei tombaroli a terra; l’altare della chiesa ottocentesca sorta su quella del 1300 smontato a pezzi; gli affreschi strappati dal muro e quelli da recuperare (c’è un magnifico putto dorato su quelle che erano le volte della cappella d’epoca più tarda).



SALLUPARA

C’è un’altra vicenda su cui gli uomini del procuratore Alberto Pazienti che hanno preso a cuore la tutela dell’“oro” di Viterbo potrebbero puntare gli occhi: quella della ristrutturazione dell’ex Stallone del Papa, costruito ai tempi di Giulio II su progetto di Bramante, Sallupara. L’altra notte sono crollate due volte (in foto) e franate giù le colonne. Un progetto di recupero con fondi europei e interessamento della Carivit che stenta a decollare. Un sito non sufficientemente protetto, visto che all’interno qualcuno ha cercato di rubare un’antica trave a cui era agganciata una campana, forse proveniente dai lavori di restauro della vicina San Faustino.



TALETE


E finalmente, ieri, al San Simeone sono arrivati pure i tecnici della Talete per intervenire sulla perdita d’acqua nei sotterranei della struttura, tunnel di collegamento con il vicino monastero di Santa Rosa, in cui le infiltrazioni d’acqua stavano causando problemi. Anche in questo caso, c’è voluta la Procura per farla riparare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero