Saldi, dalla Regione via alle vendite promozionali dal 12 dicembre. Contrari i commercianti

Saldi, dalla Regione via alle vendite promozionali dal 12 dicembre. Contrari i commercianti
Saldi al via il 12 gennaio e sconti liberalizzati nei 30 giorni precedenti. È la decisione che la Regione Lazio adotterà stamattina con una delibera di Giunta, dopo...

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Saldi al via il 12 gennaio e sconti liberalizzati nei 30 giorni precedenti. È la decisione che la Regione Lazio adotterà stamattina con una delibera di Giunta, dopo il parere della XI Commissione (Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione) del consiglio, come misura straordinaria per agevolare consumi e stimolare la ripresa.

«Visto il perdurare del momento di grande difficoltà per gli esercenti, e delle esigenze del settore che ci sono state espresse dai rappresentanti delle associazioni, riteniamo che la soluzione più giusta ed efficace da prendere sia quella di permettere le vendite promozionali anche durante le festività natalizie senza soluzione di continuità fino all’inizio dei saldi», spiega l’assessore allo sviluppo economico in Regione, Paolo Orneli.

 Che poi aggiunge: «La data del 12 gennaio, in mezzo alla settimana, peraltro è voluta anche per evitare gli assembramenti che ci potrebbero essere in caso di inizio dei saldi nel weekend». Più che una new deal un remake di quanto già successo a luglio dopo il via libera all’unanimità (lo scorso 27 maggio) alla modifica del Testo Unico del Commercio che introduceva la deroga al divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti ai saldi e, insieme, la possibilità di una proroga per il perdurare dell’emergenza Covid-19.

Una sterzata che non aveva dato i risultati sperati con il mercato ulteriormente frammentato e i negozianti sul piede di guerra: contrari a una deregolamentazione così vivace di cui, sostengono, l’unico effetto sia stato scatenare una furente battaglia sul prezzo e un livellamento dei pressi verso il basso anche sulla merce di stagione. Acquistata tra mille difficoltà e esposta in vetrina con un a guadagno minimo.

«Liberare i saldi può essere una forma di sostegno ma non risolve i problemi del settore abbigliamento avvilito da due anni di perdite e da una primavera in profondo rosso». spiega Andrea De Simone, segretario di Confartigianato. Perdite, nel dettaglio, superiori al 40% in media con punte che sfiorano il 70% per il settore cerimonie, quello più colpito dalle norme di distanziamento e dal pacchetto di linee guida anti contagio varate da Cts e Iss.

«C’è da ripensare l’intero sistema di sostegno perché, dopo queste settimane che serviranno a tirare il fiato, il rischio per le imprese è reale – conclude De Simone -. C’è stata una contraddizione in nuce nel modo di distribuire i ristori. Per le zone gialle, di fatto, ci sono delle briciole come se il mercato fosse rimasto integro e la pandemia qualcosa di alieno».

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Il Messaggero