C’erano una volta le sagre della Tuscia: lunga lista di rinvii al prossimo anno causa Covid

Un piatto di Maccaroni di Canepina
Arrivederci al 2021 alle ciliegie di Celleno e di San’Angelo di Roccalvecce, perennemente in gara per conquistare lo scettro del miglior “Prunus avium” della...

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Arrivederci al 2021 alle ciliegie di Celleno e di San’Angelo di Roccalvecce, perennemente in gara per conquistare lo scettro del miglior “Prunus avium” della Tuscia. Ma anche alla kermesse “Fiori alla finestra e cene in cantina” di Vetralla, con i suoi fantasiosi addobbi floreali di vie e piazze e degustazioni di sapori antichi.


Arrivederci alla rinomata porchetta di Vallerano, accompagnata dalla golosa sequenza di bruschette, braciole e salsicce, pasta fatta in casa, dolci tipici e le famose “fricciolose”, espressione dialettale per indicare le crespelle. Arrivederci ai piatti di fieno di Canepina, altrimenti chiamati “maccaroni”, realizzati da una sottilissima sfoglia all’uovo, lavorata artigianalmente, condita con un ragù leggero o con i gustosi funghi porcini del Monti Cimini. Arrivederci ai “Peccati di gola” di Vitorchiano con tanti angoli gastronomici che vede in gara Pro Loco, Banda Fedeli, Comitato Carnevale, Comitato festeggiamenti San Michele Arcangelo.
 
E’ un sommario elenco delle sagre della tradizione che dovevano punteggiare i weekend di giugno di vari borghi del Viterbese, quest’anno cancellate in un solo colpo con l’entrata in scena del Covid-19 e quindi rimandate a 2021. Le sagre riescono ancora a rappresentare una cifra distintiva della provincia in quanto rappresentazioni, materiali e simboliche, dell’orgoglio campanilistico, organizzate per esaltare prodotti tipici e specialità culinarie e fare da traino a sostanziosi flussi turistici, in special modo quelli targati Roma, per dare ossigeno all’economia locale.
 
Ma ai tempi del coronavirus, necessità fa virtù e allora c’è chi si inventa iniziative alternative chiedendo aiuto al virtuale. E’ il caso di Canepina che ha organizzato un “contest” sui Maccaroni, invitando i cultori del fieno a prepararlo e fotografare ogni fase della preparazione, mettendo in palio 250 euro di montepremi in buoni spesa, spendibili presso gli esercizi commerciali della cittadina.
 

Celleno invece ripropone “Rifioriamo”, positivamente sperimentato due settimane fa: in obbligo alle norme sul distanziamento fisico e per evitare assembramenti, il sindaco Marco Bianchi ha invitato la Proloco a montare un solo grande stand, contorniato da foto e video delle feste delle ciliegie degli scorsi anni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero