Rifiuti, rinvio per la firma di Micci. Subito la prima grana: il ritorno dell'impianto di Gesenu

Arena e Ricci
Il project financing sui rifiuti non è morto, né sepolto. «Pare ci sia un ritorno di fiamma»: lo afferma il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli,...

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Il project financing sui rifiuti non è morto, né sepolto. «Pare ci sia un ritorno di fiamma»: lo afferma il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli, che si appresta a fare subito un nuovo accesso agli atti per verificare cosa sta succedendo. Proposta di Gesenu a parte, l’opposizione è pronta ad aggiornare l’esposto alla Corte dei Conti per possibile danno erariale e oggi il neo assessore all’ambiente Elpidio Micci si appresta a firmare e ad accettare la delega.

Ieri c’è stato un primo incontro con il sindaco Giovanni Arena, che aveva promesso più personale per gestire la delicata delega. «Ha confermato quanto mi aveva annunciato - dice Micci - oggi faremo un approfondimento con il segretario generale. Ma Giovanni è una persona di parola, l’importante è che anche uffici e dirigente siano messi nelle condizioni di lavorare al meglio». Se la firma è stata rinviata di 24 ore è solo perché era necessaria la presenza del segretario generale: il confronto si è svolto quando gli uffici erano già chiusi.

Tornando al project financing di Gesenu: all’inizio di luglio il dirigente Eugenio Monaco aveva risposto negativamente alla proposta, tanto da ricevere anche il plauso dell’opposizione, che aveva scoperto la vicenda solo dopo aver chiesto le carte. Oggi a Barelli risulta che la società – che fa parte di Viterbo ambiente, attuale gestore del servizio di raccolta – potrebbe non essersi data per vinta. «Mi dicono che a seguito del no di Monaco, che avevamo lodato per questo – dice - ci sia un ulteriore ritorno di fiamma, ma mi riservo di verificare anche stavolta con un accesso agli atti. Chiameremo a riferire il neo assessore Micci al primo consiglio utile, ma così tornerebbero a bomba proprio a ridosso della  nuova proroga».

Questi ulteriori sei mesi di tempo per arrivare all’appalto definitivo avranno conseguenze. «Aggiorneremo l’esposto alla Corte dei Conti – continua Barelli - perché ci eravamo presi un anno di ponte per arrivare a quello pluriennale: questa era la motivazione che aveva sorretto anche tutte le precedenti proroghe. E’ evidente che questa ultima sia un atto di dubbia legittimità». Secondo l’esponente civico si sta verificando quanto si temeva dall’inizio del mandato del sindaco, ovvero «che si arriverà quasi a fine consiliatura prima di andare a gara».

L’intervento della Corte dei Conti sarebbe necessario «perché per tre anni non c’è stata concorrenza», che avrebbe fatto risparmiare il Comune. «Non si capisce perché non si faccia il bando pluriennale: cosa lo impedisce? E oltre all’esposto siamo sempre in attesa dell’esito della causa con Viterbo ambiente, andata in decisione nel dicembre scorso, che potrebbe sparigliare le carte. Si parla di oltre 8 milioni di euro. E teniamo presente - conclude Barelli - che il servizio è sempre pessimo».

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Il Messaggero