​Novantenne picchiata per una collanina d’oro, assolto il presunto rapinatore

Tribunale di Viterbo
Novantenne picchiata per una collanina d’oro, assolto il presunto rapinatore. Il 25 luglio del 2017 una donna nata nel 1929 fu rapinata in casa da un uomo che era riuscito a...

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Novantenne picchiata per una collanina d’oro, assolto il presunto rapinatore. Il 25 luglio del 2017 una donna nata nel 1929 fu rapinata in casa da un uomo che era riuscito a salire nel suo appartamento da una finestra.

«Era mattina - ha spiegato in aula il nipote della vittima - stavamo ancora dormendo quando improvvisamente l’ho sentita gridare. Lei abita al piano sotto il mio, così sono sceso a vedere cosa stava accadendo. Mentre facevo le scale di corsa ho visto un uomo che correva via». A raccontare le condizioni della vittima è stata invece la nuora, arrivata a casa poco dopo la rapina.

L’anziana infatti non è mai venuta a testimoniare in aula a casa delle sue condizioni di salute. «Era sconvolta - ha spiegato - un ladro era entrato in casa e l’aveva sorpresa. L’ha prima strattonata e poi l’ha spinta in un angolo tra il muro e un mobile e gli ha strappato via la collanina d’oro. Mentre le stava prendendo gli orecchini la nonna però ha iniziato a urlare molto forte ed è intervenuto mio figlio che abita proprio sopra a lei».

All’arrivo del nipote il rapinatore sarebbe riuscito a fuggire facendo perdere le sue tracce. Ma un vicino di casa l’avrebbe visto mentre entrava da una finestra. I carabinieri della stazione di Blera poco dopo la rapina rintracciarono un uomo di origine romena, che sarebbe stato riconosciuto dalla vittima. Durante la perquisizione in casa dell’uomo però non venne ritrovata la refurtiva e tutti gli altri riconoscimenti non andarono a buon fine. Ieri mattina il collegio del Tribunale di Viterbo dopo aver rinunciato ad ascoltare l’ultimo testimone ha emesso la sentenza.

Una sentenza di assoluzione per l’imputato, visto che nessuna prova concreta è emersa durante il dibattimento contro di lui. Anche la Procura aveva chiesto l’assoluzione.

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Il Messaggero