Battistoni contro Fiorito, pace quasi fatta: il processo verso l'epilogo

Franco Fiorito
Battistoni vs Fiorito, pace quasi fatta. Dopo 8 anni tra veleni e udienza le parti in causa potrebbero trovare un accordo e sotterrare l’ascia di guerra. Ieri,...

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Battistoni vs Fiorito, pace quasi fatta. Dopo 8 anni tra veleni e udienza le parti in causa potrebbero trovare un accordo e sotterrare l’ascia di guerra. Ieri, davanti al giudice Giacomo Autizi, gli avvocati di parte civile e difesa hanno chiesto tempo per trovare un soluzione. 


I fatti risalgono al 2012 quando l’attuale senatore di Forza Italia fece esplodere lo scandalo dell’utilizzo dei fondi regionali. Uno scandalo che travolse consiglieri e assessori e portò l’allora governatore del Lazio Renata Polverini alle dimissioni. Nell’occhio del ciclone ci finì proprio Franco Fiorito, “Francone” (condannato per peculato), che non la prese affatto bene. Tanto da realizzare ad hoc un dossieraggio spietato per “distruggere” l’avversario politico. Nel famoso plico consegnato alla stampa figuravano diverse fatture taroccate a carico di Battistoni. 

Punto chiave del sistema che avrebbe messo in atto l’imputato Fiorito era la stampa. Usata per colpire senza pietà. Nel processo infatti non c’è solo l’ex esponente di centrodestra ma anche il giornalista Paolo Gianlorenzo che avrebbe aiutato Fiorito nell’impresa. Tutti e due rispondono di diffamazione nei confronti di Francesco Battistoni e della storica segretaria Erica Antonelli, assistiti dall’avvocato Enrico Valentini. I due imputati, Gianlorenzo e Fiorito, sono difesi rispettivamente dagli avvocati Franco Taurchini e Carlo Taormina e Fausto Barili.

Secondo l’impianto accusatorio del pm Massimiliano Siddi Fiorito avrebbe favorito la diffusione di fatture false, poi pubblicate sul giornale di Paolo Gianlorenzo, per diffamare l’avversario politico. «Le indagini - ha spiegato in un’udienza uno degli investigatori della polizia stradale - sono iniziate dopo la pubblicazione delle fatture sul sito di Paolo Gianlorenzo. Al contrario di altri quotidiani, tutti nazionali, erano state messe online le foto delle fatture. Così le abbiamo esaminate e scoperto che la maggior parte erano taroccate. Mi riferisco a quella che riguardava un weekend in albergo a Torino in camera matrimoniale, insinuante un’inesistente relazione tra Battistoni e la sua ex segretaria. Un vero e proprio falso».

Per trovare una soluzione, ovvero una compensazione economica, le parti hanno tempo fino al 15 febbraio. Se si troverà l’accordo le parti civili ritireranno la denuncia e il processo terminerà.

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Il Messaggero