Piscina, giallo su fidejussione da 500 mila euro: la Corte dei Conti chiede lumi, Comune all'oscuro

Piscina, giallo su fidejussione da 500 mila euro: la Corte dei Conti chiede lumi, Comune all'oscuro
Il giallo si è manifestato a pagina 23. Non di un libro giallo, ma della deliberazione della Corte dei Conti sugli esercizi finanziari 2014-2018 di palazzo dei Priori. In...

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Il giallo si è manifestato a pagina 23. Non di un libro giallo, ma della deliberazione della Corte dei Conti sugli esercizi finanziari 2014-2018 di palazzo dei Priori. In quella pagina si chiede conto dell’escussione di una polizza fidejussoria da mezzo milione di euro, ma nessuno in Comune sa di cosa si tratti, come emerso nel corso della seduta di consiglio di ieri.

Si stava discutendo della presa d'atto dell'avvenuto recupero anticipato del disavanzo da riaccertamento straordinario, poi approvata all’unanimità, quando il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli, ha chiesto lumi al ragioniere capo Ivana Rasi. La Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Lazio, parla di escussione di una polizza da 500 mila euro che riguarda la piscina. Da qui è andato in scena un confronto serrato tra i due. «La Corte – ha detto Rasi - pensa che il Comune abbia prestato una polizza fidejussoria, quando in realtà non ha dato alcuna garanzia. E’ una posta relativa alla svalutazione di un credito».

Barelli ha chiesto però ulteriori spiegazioni, ma il ragioniere capo ha ribadito che «la Corte si è confusa perché pensa che abbiamo fatto questo appostamento per quanto riguarda la concessione di una fidejussione, ma non l’abbiamo concessa». «E allora cos’è?», è stata la replica di Barelli. Rasi: «Sinceramente non so neanche a cosa si riferisca». Ma sono 500 mila euro, una cifra imponente per cui vale la pena di vederci chiaro. Rasi scriverà alla sezione regionale per spiegare che «l’ente non ha concesso alcuna garanzia in merito. Abbiamo questo fondo crediti a garanzia della polizza, ma è di 150 mila, ho capito subito che aveva preso un granchio».

Le fidejussioni della società che gestiva l’impianto, mai incassate, in realtà erano però due, per una cifra che si avvicina a quella indicata dalla Corte. E c’è un precedente: in una vecchia interrogazione era stato il consigliere del M5S, Massimo Erbetti, a parlare della stessa cifra sulla piscina: mezzo milione. Da qui gli ulteriori dubbi di Barelli: «Forse la Corte ha sbagliato imputazione, non credo anche il numero». Alla fine della discussione entrambi sono rimasti «perplessi».

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Il Messaggero