Pilastro, contro il degrado in campo parrocchia e centro sociale. Elenco a Frontini: ''Ecco i problemi urgenti, aiutaci''

Luciano Barozzi e don Flavio
Erba secca, rifiuti e muri imbrattati. Ma non solo: anche bottiglie spaccate e vetri ovunque. Si presenta in queste condizioni il parco tra viale Bruno Buozzi e via Andrea...

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Erba secca, rifiuti e muri imbrattati. Ma non solo: anche bottiglie spaccate e vetri ovunque. Si presenta in queste condizioni il parco tra viale Bruno Buozzi e via Andrea Scriattoli, simbolo del degrado più generale che affligge il quartiere Pilastro. Una zona off limits per famiglie e anziani. L'altro giorno c'era anche un materasso buttato a terra. Dei giochi per bambini installati qui anni fa resistono solo l’altalena e un cavallo a molla. Non ci sono più, invece, le panchine e la staccionata.

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 “Siamo a due passi dal centro, ma sembra di stare in una landa deserta. Neanche i tigli a ridosso delle abitazioni vengono a potare. Il Comune qui deve intervenire subito per rendere il parco nuovamente fruibile”, dice Luciano Barozzi, presidente del vicino centro sociale, che insieme al parroco della chiesa del Sacro Cuore, don Flavio Valeri, ha deciso di dare vita a un comitato per segnalare a palazzo dei Priori i problemi che vivono ogni giorno i circa 5mila residenti del quartiere.

“E di problemi ce e sono molti. C’è anche il rischio che un giorno a qualcuno cada in testa una lastra di peperino”, afferma don Flavio riferendosi al fatto che in alcuni tratti del muro di Pratogiardino, su via del Pilastro, le lastre di copertura risultano distaccate e quasi sospese nel vuoto. Un primo elenco di segnalazioni è stato consegnato lunedì scorso alla sindaca Frontini durante un incontro a cui era presente anche l'assessore Aronne. Si parla di sporcizia, cigli delle strade e muretti infestati dalle erbacce, buche e avvallamenti.

“Il comitato di quartiere – spiegano don Flavio e Luciano Barozzi – si è costituito ufficialmente il 22 luglio. Era una cosa che avevamo in mente da tempo, soprattutto per dare una mano ai più anziani nella segnalazione di disservizi, carenze o proposte varie”.  Un collegamento tra cittadinanza e Comune. Un po' come hanno fatto i residenti e i commercianti di viale Trento, anche se si tratta di iniziative distinte. Tre i punti di ascolto: il centro sociale, la parrocchia e la Pizzeria del Pilastro. Oppure ci si può rivolgere direttamente ai componenti del comitato. 

“Ci sentiamo trascurati - aggiunge don Flavio -. E’ da più di 20 anni che sono parroco qui, nel tempo mi sono accorto di un degrado crescente, eppure è uno dei quartieri più belli di Viterbo. Sarebbe utile ad esempio anche un ambulatorio infermieristico. Ce ne era uno, ma è stato chiuso quasi subito”. Anche il tema della viabilità è molto discusso. Il comitato, ad esempio, propone la realizzazione di una rotatoria all'incrocio tra viale Buozzi e la Tangenziale Ovest, dove oggi si verificano spesso incidenti. E ancora: il livellamento dei dossi sul cavalcavia in via Alessandro Volta. Un'altra questione evidenziata riguarda il piano di sicurezza previsto in occasione di eventi sportivi allo stadio. “Anche quando si tratta di appuntamenti con poche persone, viale Buozzi e vie limitrofe vengono chiuse per ore. Serve più flessibilità”. 

“Gli unici interventi su alberi e asfalto vengono eseguiti lungo il percorso della minimacchina, quando si avvicina l'evento. E' una battuta, ma se funziona così a questo punto conviene farla passare ogni anno in una strada diversa. L’incontro con la sindaca? E’ stato positivo. Le risposte pervenute lasciano  ben sperare su una diversa attenzione verso le esigenze del quartiere e su un sollecito intervento sulle problematiche di più facile soluzione”.

 

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Il Messaggero