Viterbo, alla palestra Fanum si mette il Parkinson al tappeto

Viterbo, alla palestra Fanum si mette il Parkinson al tappeto
A settembre parte il progetto “Un gancio al Parkinson” anche a Viterbo. La Palestra Fanum, che ospita pesi, judo, boxe ha condiviso con l'associazione Gancio al...

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A settembre parte il progetto “Un gancio al Parkinson” anche a Viterbo. La Palestra Fanum, che ospita pesi, judo, boxe ha condiviso con l'associazione Gancio al Parkinson di Firenze l'iniziativa di far partire un percorso parallelo, istituendo dei corsi per l'apprendimento della boxe, senza contatto, rivolto anche a persone affette dal Parkinson. L'obiettivo è quello di rendere migliore la qualità della vita a persone affette da questa malattia, sfruttando un metodo diffuso in Usa, ovvero l'uso terapeutico della boxe.

Nel capoluogo le prime esperienze sono nate negli anni scorsi con il maestro Egidio Calistroni (direttore tecnico di Pesistica Olimpica Fipe, maestro di Judo e tecnico federale di pugilato) presso la Fanum, dopo che alcuni atleti amatori, indirizzati dai propri medici a praticare attività fisica per potenziare e migliorare alcuni aspetti del loro disequilibrio e scoordinamento deambulatorio, in tre settimane avevano o acquisito una migliore coordinazione fisica e più sicurezza e terminavano le sedute con maggiore resistenza.

In seguito lo stesso Calistroni ha continuato ad osservare questi comportamenti, come oggetto di studio e poi ha iniziato una serie di confronti con Maurizio Bertoni, attuale presidente dell'associazione nazionale Un gancio al Parkinson. Uno di questi confronti è avvenuto anche negli Stati Uniti, a Brooklyn, nella Gleason's Gym, storica palestra che ha ospitato Rocky Marciano, Muhammad Ali e Mike Tyson.

Ed è in quell'occasione che il dottore ha seguito con attenzione una ventina di malati di Parkinson, che si allenavano intorno a un ring seguendo le indicazioni di un istruttore. «Si informò - racconta Calistroni- si trattava di una nuova tecnica sviluppata da una ricercatrice italiana, la neurologa Roberta Marongiu; condivise l'idea e la portò in Italia».

Nasce così l'associazione fiorentina con cui Calistroni inizia a collaborare, tanto da essere inserito nel comitato scientifico come Maestro dello Sport del Coni. Ma il viaggio di conoscenze e confronti è continuato negli anni fino ad essere invitato a Fiesole, al convegno .L'esperto in scienze motorie nella malattia del Parkinson nella sede del Fresco Parkinson Institute Italia da parte del direttore scientifico dottor Daniele Volpi.

«La boxe - ha concluso Calistroni - contro il Parkinson diventa una esperienza di cura e la qualità della vita del malato dipende anche dalla qualità e multidisciplinarietà delle cure che riceve».

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Il Messaggero