Una notte di sesso a pagamento, con un transessuale, e poi la brutta sorpresa: la richiesta di un pagamento extra di 600 euro, con la minaccia da parte del trans di divulgare il...
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Nelle prossime udienze si dovrà ricostruire e fare chiarezza su quella nottata di trasgressione in un appartamento in zona Valle Faul. Secondo la versione della vittima, infatti, si è trattato di un ricatto vero e proprio. Ma il trans, dopo l'arresto, si difese e rilanciò: «Quei soldi me li doveva, era il prezzo pattuito per una notte intera di sesso – disse – Lui non aveva il denaro con sé e mi promise di saldare il conto dopo, invece mi ha fatto arrestare. Il filmato? Ho ripreso il mio cliente mentre assumeva cocaina prima del rapporto».
Una delle chiavi del processo è infatti nello smartphone del transessuale, sequestrato all'epoca dei fatti: l'avvocato difensore Andrea Fabbio ha chiesto espressamente di acquisire il filmato, mediante perizia. Il dvd potrebbe anche essere proiettato in aula in una delle prossime udienze, a partire dalla prima utile, il prossimo 10 ottobre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero