Noccioleti e uso dei fitofarmaci, Assofrutti difende i soci: «Noi non siamo quelli del glifosate»

Un noccioleto
«Assofrutti è in prima fila per la difesa dell'ambiente». L'associazione che organizza i produttori di frutta in guscio che rappresenta...

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«Assofrutti è in prima fila per la difesa dell'ambiente». L'associazione che organizza i produttori di frutta in guscio che rappresenta più di mille coltivatori di nocciole su una superficie nel Viterbese di oltre diecimila ettari, non ci sta a far passare i propri soci per coloro che non rispettano le regole sull'uso dei fitofarmaci.

«Ci siamo impegnati - ha detto il presidente Pompeo Mascagna - a porre in atto tecniche e misure adeguate a tutela dell'ambiente da oltre dieci anni. I risultati ottenuti sono evidenti e sono stati più volte apprezzati dalle istituzioni. Abbiamo sottoscritto accordi con i comuni di Corchiano, (datato 2015), Gallese, Soriano, Bomarzo, Vasanello, Carbognano, Vallerano, in cui da parte nostra si evidenziava l'impegno per fare una agricoltura consapevole al fine di ridurre l'utilizzo dei fitofarmaci. Sono atti che parlano da soli».

Riguardo invece all'uso del glifosate nei noccioleti, Assofrutti ribadisce di non essere stata mai favorevole a questa pratica. «E non lo saremo mai – ha detto ancora Mascagna - ma anzi, continueremo ad appoggiare quegli agricoltori che intendono non utilizzare quella sostanza, perché le alternative ci sono e vanno nella direzione di tutelare le persone e il territorio».

Tra Assofrutti e il Bio-distretto della Via Amerina è in atto un braccio di ferro sull'utilizzo dei prodotti chimici che va avanti da qualche anno. «Non sono comprensibili - ha sottolineato il numero uno di Assofrutti- i continui attacchi ai corilicoltori ignorando invece altre pratiche agricole analoghe. Ormai tutti sanno che la nocciola è una tra le colture meno impattanti sull'ambiente».

Sui ricorsi contro le ordinanze dei sindaci che vogliono evitare l'espansione dei noccioleti, la linea di Assofrutti è netta: «I nostri ricorsi al Tar del Lazio, come quelli contro i sindaci dei paesi intorno al lago di Bolsena e di Nepi, sono stati presentati perché le relative ordinanze a nostro parere contrastano con le normative vigenti. Siamo sempre disponibili a dialogare - ha concluso - con tutte le parti affinchè tutti gli operatori si impegnino a operare nel rispetto delle normative vigenti a tutela dell'ambiente».

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Il Messaggero