«Un biberon ogni due ore, ora mi riempie di baci»: il miracolo di Quarantena, puledro nato da una mula

Quarantena con Luca e Marisa
«Lo abbiamo allattato col biberon ogni due ore, giorno e notte. Era mezzo morto quando l’ho portato a casa. Con la mia compagna lo abbiamo messo accanto alla stufa e...

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«Lo abbiamo allattato col biberon ogni due ore, giorno e notte. Era mezzo morto quando l’ho portato a casa. Con la mia compagna lo abbiamo messo accanto alla stufa e ce ne siamo presi cura». Trattato come un bambino, Quarantena ha prima sfidato le regole della natura che vogliono i muli sterili e ha lottato poi per sopravvivere, in piena emergenza Covid-19, quando sua madre non aveva più latte. Ora corre intorno alla casa di Luca Mattioli e Marisa De Carli, «ride e mi bacia», scherza il ragazzo di Tuscania nella cui azienda agricola è avvenuto il mezzo miracolo.


Già, perché capita davvero eccezionalmente che una mula partorisca. Negli ultimi secoli, sono poche decine i casi documentati in tutto il mondo. «Si tratta di un fenomeno molto raro perché il mulo è la prole ibrida tra una cavalla e un asino e dovrebbe essere sterile, ma non in questo caso», spiega Maurizio Monaci, ginecologo del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia che ne studierà i geni e scoprirà se anche lui è fertile. «Un cavallo ha 64 cromosomi e un asino ne ha 62, quindi un mulo rimane con 63, un numero irregolare che non può essere diviso in coppie: ciò dovrebbe impedire a un mulo di riprodursi», precisa Stefano Capomaccio, genetista del Centro di ricerca del cavallo sportivo. Eppure la mula Tuona e l’asino Lampo rappresentano questa eccezione: si sono accoppiati e il 17 aprile nella fattoria in provincia di Viterbo è venuto alla luce Quarantena, in piena pandemia.


«Quando ce ne siamo accorti? Quando ho trovato il piccolo dietro alla mula. Lì per lì non capivo da dove venisse, poi ho visto che Tuona lo allattava. Dopo cinque giorni – racconta Luca – ho dovuto portarlo a casa: la madre aveva finito il latte, lui era moribondo, uno scheletro con la testa penzoloni». Ma a forza di biberon, si è ripreso presto. «Dopo due poppate, si è alzato in piedi. L’ho misurato: 90 centimetri. Molto più alto di un mulo normale. Quarantena sta ancora a casa con noi, proprio in questi giorni stiamo iniziando lo svezzamento con il mangime. È un puledro tremendo, vivacissimo. Inizialmente – continua – era anche geloso di me, sia con il cane sia con Marisa e con mio padre. Adesso si è calmato, ma con me è più affettuoso che con tutti gli altri». E, infatti, i baci di Quarantena sono infatti tutti per Luca che, fiero, sui social testimonia le scorribande del suo mulo davvero speciale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero